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Riforma elementari nel Regno Unito: l’uso di internet diventa una disciplina

Il Regno Unito si appresta a vivere una riforma scolastica della scuola elementare incentrata sull’uso degli strumenti informatici più moderni finalizzato alla didattica: per gli studenti inglesi lo studio attraverso le nuove tecnologie digitali, in particolare del computer collegato ad internet, potrebbe addirittura diventare una vera e propria “disciplina”.
Il dato è contenuto nelle linee guida di riforma del curriculum scolastico allo studio da diverso tempo: il testo riporta infatti che la “fluidità dell’uso scritto e parlato della lingua inglese deve avanzare di pari passo con quella dell’uso del web”. Per fare spazio ai new media si ridurrà la storia britannica: che potrà essere affrontata solo per due periodi, a scelta dell’insegnante. Le innovative indicazioni starebbero ricevendo il consenso di una discreta fetta di esperti e addetti ai lavori. Tanto che la loro pubblicazione viene data per probabile già dal prossimo mese all’interno del piano di riforma definitivo.
La linea a favore dell’uso ragionato di internet sarebbero giunte da Sir Jim Rose, ex capo di Ofsted (il Dipartimento del Governo per la tutela dei minori): è chiaro che motivazioni siano quindi non solo didattico-formative, ma anche preventive. L’esperto di minori reputa fondamentale che ad esempio gli alunni oggi già a dieci anni siano in grado di destreggiarsi con le attività di blogging; oltre che consultare con efficacia l’enciclopedia digitale on line Wikipedia e il social network Twitter (l’equivalente sopra la Manica di quello che è per noi Face book). Ma anche scrivere sulla tastiera del computer come lo si fa normalmente con la mano.
Saranno sei le aree centrali del sistema istruttivo del Regno Unito: inglese, comunicazione e lingue, matematica, scienze e tecnologia, scienza umane, sociali e ambientali, salute fisica e benessere, arte e design. Tra le nuove discipline spiccherebbe proprio l’uso attivo degli strumenti tecnologici finalizzati a migliorare le conoscenze.
Insomma, se anche i noti conservatori inglesi decidono di tarare i nuovi programmi d’insegnamento sulla base degli ultimi ritrovati multimediali on line significa proprio che l’ora X in questa direzione è proprio scattata. E chi non si adegua rischia grosso.
 
Alessandro Giuliani

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