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Riforma filiera tecnico-professionale: la sperimentazione sonoramente bocciata dal CSPI; in forse l’avvio per il 2024/25

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La bocciatura era nell’aria da tempo, ma adesso è arrivata e il Governo dovrà farci i conti: sulla riforma della filiera tecnologico-professionale il CSPI ha dato un parere nettamente negativo invitando il Ministero a riscrivere completamente il testo del decreto che autorizza l’avvio della sperimentazione già a partire dal 2024/25.
Per la verità la bocciatura non riguarda il disegno di legge che è attualmente all’esame del Senato (proprio in settimana si sono svolte alcune sedute della Commissione Cultura), ma solamente il decreto ministeriale che anticipa al prossimo anno scolastico la possibilità di attivare in via sperimentale le novità della riforma.

Come era facilmente prevedibile il CSPI ha confermato i dubbi e le perplessità che anche la nostra testata manifesta da tempo: non ci sono i tempi per partire a settembre, perché le informazioni alle famiglie vanno date adesso, durante il periodo delle iscrizioni.
Non solo, ma c’è anche un problema organizzativo più complesso: poiché la riforma della “filiera” riguarda in qualche misura anche la formazione professionale, si rendono necessarie intese fra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni stesse e non sembra proprio che questo passaggio possa essere realizzato in poco tempo.
Senza considerare che c’è persino un problema di carattere normativo di non poco conto: “I contenuti della sperimentazione riportati nello schema di decreto – rileva Cisl Scuola riportando stralci del parere del CSPI – sono un’anticipazione di quelli al momento oggetto di dibattito parlamentare e nel corso di quest’ultimo la normativa potrebbe essere soggetto a modifiche con ricadute sulla stessa prosecuzione della sperimentazione”.
Appare in effetti paradossale e irrituale che un decreto ministeriale faccia riferimento – di fatto – ad un dispositivo di legge su cui il Parlamento non si è ancora espresso compiutamente.

Ma ci sono anche osservazioni di merito, a partire per esempio dal fatto che la sperimentazione prevede il coinvolgimento degli ITS Academy che – a loro volta – sono ancora in fase di avvio tanto che alcuni decreti di attuazione devono essere emanati o sono in una fase transitoria.
“Appare difficile – riporta Cisl Scuola – che gli ITS possano essere coinvolti in un ulteriore percorso, come prefigurato dalla sperimentazione della filiera che prevede una progettualità forte e necessita di un riconoscimento reciproco”.

In conclusione il Consiglio superiore dell’istruzione rileva che  “occorre modificare significativamente il testo dello schema di decreto sottoposto al parere, al fine di superare le criticità evidenziate anche in relazione alle problematiche connesse ai tempi di attuazione della sperimentazione che non consentirebbero l’indispensabile informazione alle famiglie, le dovute azioni di orientamento per le studentesse e per gli studenti, i necessari confronti tra i molti soggetti coinvolti nelle reti per costruire relazioni significative”.

La bocciatura, insomma, è piuttosto netta e non sarà semplice per il Ministero trovare una via d’uscita anche se va precisato che i pareri del CSPI rivestono carattere obbligatorio ma non sono vincolanti: in altre parole il Ministero potrebbe benissimo confermare lo schema di decreto senza tenere in alcun conto le osservazioni del Consiglio.
Ma si creerebbe un contrasto di non poco conto che sarebbe poi difficile risanare.