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Riforma tecnici e professionale e valutazione del comportamento: disegno di legge al via (con mesi di ritardo), Italia Viva sta con il Ministro

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Nei prossimi giorni il disegno di legge di istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti sarà incardinato al Senato e avrà finalmente inizio l’iter parlamentare di una delle riforme particolarmente care alla attuale maggioranza di Governo.
La riforma prevede in particolare l’istituzione di una filiera formativa tecnologico-professionale, costituita a sua volta dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS Academy, da quelli di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore.
In quest’ambito si parla anche di percorsi sperimentali di durata quadriennale.

Una seconda parte del provvedimento riguarda poi la revisione delle norme riguardanti la valutazione del comportamento degli alunni della scuola secondaria finalizzate soprattutto ad eliminare (o almeno a contenere) episodi di violenza e di bullismo nei confronti di altri studenti o del personale della scuola.

A favore della riforma della filiera tecnologico-professionale si sono espressi, oltre che rappresentanti della maggioranza di Governo, anche Maria Elena Boschi e Gabriele Toccafondi che, in un intervento pubblicato sul quotidiano Italia Oggi, sostengono che con questa misura sarà possibile contrastare la dispersione scolastica e migliorare i rapporti fra scuola e mondo del lavoro offrendo quindi maggiori opportunità occupazionali ai giovani.

Pronta la risposta del ministro Valditara: “Ho apprezzato l’intervento su Italia Oggi con il quale Maria Elena Boschi e Gabriele Toccafondi di Italia Viva hanno espresso sostegno alla nostra riforma degli istituti tecnici e professionali, condividendone la portata innovatrice”.
Secondo Valditara “è importante che le forze riformiste vadano al di là dei colori politici, soprattutto quando in gioco c’è il futuro dei nostri giovani. La riforma punta a creare una formazione tecnica e professionale di serie A, valorizzando il ruolo dei nostri docenti e rafforzando le competenze degli studenti, in un dialogo costante con il mondo del lavoro e il tessuto produttivo”.

Per la verità l’entusiasmo del Ministro appare un po’ eccessivo anche perché è molto difficile che la riforma possa prendere avvio a settembre 2024: per raggiungere questo obiettivo, infatti, sarebbe necessario che la legge venisse approvata entro dicembre in modo da poter proporre i nuovi percorsi a partire dalle operazioni propedeutiche del nuovo anno che partono già a gennaio con le iscrizioni degli studenti alle classi prime.

Meno complicata appare invece la vicenda delle nuove regole sulla valutazione del comportamento che potranno essere introdotte con l’anno scolastico 2024/25 in quanto non necessitano di particolari procedure preliminari per entrare in vigore (in ogni caso va detto che anche in questo caso non verrà rispettata la scadenza inizialmente prevista dal Ministro che nel giugno scorso parlava di cambiamenti già a partire dal 2023/24).

E proprio sui tempi di attuazione della riforma abbiamo raccolto una dichiarazione di Gabriele Toccafondi, di Italia Viva, ex sottosegretario all’istruzione dal 2013 al 2018: “Siamo favorevoli alla riforma perché, per come sono concepiti oggi, i professionali e in parte i tecnici rischiano di non aiutare i ragazzi. Sui tempi siamo però dell’idea che le riforme abbiano bisogno di essere condivise e spiegate. Certamente le decisioni sui tempi spettano al Ministro e alla maggioranza, ma, se vogliamo fare una buona revisione utile per i ragazzi, servono condivisione e tempi giusti; non bisogna correre, la fretta rischia di far commettere errori.”