Home Didattica Riforma Valditara, Galli della Loggia: “Critiche basate su pregiudizi”

Riforma Valditara, Galli della Loggia: “Critiche basate su pregiudizi”

CONDIVIDI

Ernesto Galli della Loggia, storico e giornalista, ha affrontato sulle pagine del Corriere della Sera il tema delle nuove Indicazioni Nazionali per la storia volute dal ministro Valditara. Le sue parole rappresentano una difesa e una riflessione sulle critiche mosse al lavoro svolto dal gruppo di esperti coinvolti.

Riforma Valditara, latino alle medie, Bibbia alla primaria e altre novità, sei d’accordo? PARTECIPA AL SONDAGGIO

Secondo Galli della Loggia, è triste constatare come in Italia ogni iniziativa proveniente da un governo di destra venga etichettata aprioristicamente come “reazionaria”, “nostalgica” o “propagandistica”. In alcuni casi, si è arrivati a sostenere che il lavoro del gruppo punti a formare “futuri elettori sovranisti”. Questo tipo di furore ideologico, afferma, non aiuta certo a migliorare il dibattito sull’istruzione, un ambito che richiede invece lucidità e pragmatismo.

È indubbio, prosegue lo storico, che la scuola italiana versi in una situazione drammatica. Piuttosto che limitarsi a demonizzare ogni proposta, sarebbe utile analizzare i problemi reali e avanzare soluzioni concrete, tenendo conto delle difficoltà strutturali che il nostro sistema scolastico affronta.

Galli della Loggia risponde poi alle due principali obiezioni sollevate contro le nuove linee guida:

  1. Impostazione ideologica e confessionale: Accusare le indicazioni di essere ideologiche è riduttivo. Ogni visione del passato — compresa quella dei critici — si basa su determinati valori morali e civili. Quanto alla Bibbia, è stata proposta come “grande codice” della cultura occidentale, accanto a Omero e Virgilio, per introdurre i più piccoli al patrimonio letterario e simbolico delle nostre radici.
  2. Centralità dell’Italia e dell’Occidente: È vero che le linee guida privilegiano la storia italiana e occidentale, ma si tratta di una scelta pedagogica e non ideologica. La conoscenza storica richiede un approccio approfondito e contestualizzato, che è impossibile garantire se si cerca di abbracciare tutto il globo in modo superficiale. Però, l’ultimo anno di studio è dedicato proprio alla storia mondiale, come sintesi e completamento del percorso.

Lo storico sottolinea che è irrealistico pensare che bambini di 8 anni o ragazzi di 15 possano padroneggiare, con il giusto livello di comprensione, temi che spaziano dalla Cina imperiale ai regni africani. La storia deve essere insegnata in modo selettivo e strutturato, privilegiando connessioni e profondità, non una sterile collezione di nozioni.

Galli della Loggia conclude ribadendo che le critiche, se fondate e costruttive, sono sempre benvenute. Tuttavia, è fondamentale che siano basate su un’analisi seria e non su pregiudizi, per poter davvero migliorare la scuola.

LEGGI ANCHE: Latino alle medie, letteratura alla primaria e stop alla geostoria: Valditara presenta le Nuove Indicazioni Nazionali del primo ciclo

LEGGI ANCHE: Nuove Indicazioni Nazionali di Valditara, le reazioni: c’è chi lo loda per il coraggio, per altri riporta la scuola agli anni Cinquanta

LEGGI ANCHE: Indicazioni nazionali, obbligo di Iliade, Odissea e poesie a memoria: ma forse le leggi in vigore non lo consentono