Home I lettori ci scrivono Rinnovo contratto scuola e modifiche alla figura del Dsga

Rinnovo contratto scuola e modifiche alla figura del Dsga

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La negoziazione in corso tra Aran ed Organizzazioni sindacali, sull’ordinamento del personale ATA, è diventata virale. L’atto di indirizzo del Governo ha individuato come prioritario la valorizzazione dei DSGA.

Dai dati diffusi risulta un irrisorio aumento contrattuale e una altrettanto irrisoria indennità di direzione. La parte giudica è ancora più grigia e nebulosa. Innanzitutto il nome E.Q. – Elevate Qualificazioni, che nella sostanza non significa nulla. A questo funzionario dello Stato i nomi sono difficili da trovare. Mi sono chiesto come mai usare Qualificazioni anziché Professionalità. Sarebbe stato semplicissimo sostituire a DSGA, E.P. – Direttore Amministrativo. Questo non è possibile per l’Aran ed i sindacati, sarebbe troppo!!!

Meglio qualcosa di equivoco, qualcosa che consenta di mantenere la figura fluida, non definita. L’impressione è proprio quella, che non si voglia cambiare nulla. Nuove incombenze, nuove responsabilità, nuove funzioni a fronte di quali riconoscimenti giuridici? Si cambierà qualche voce, si aggiungerà qualcosina, ma tutto come prima. Senza supporto intermedio in ufficio, senza filtri e con tutte le pratiche che arrivano sulla scrivania.

L’unica figura non dirigenziale a cui è impedito il part time e che non può accedere allo straordinario. Insomma una figura ibrida mezzo dirigente e mezzo impiegato… un funzionario!!! Ovviamente senza poteri, ma con soli compiti, anzi direi incombenze. Questo fa comodo all’amministrazione, ai sindacati e ai dirigenti? Manca nella scuola un’organizzazione funzionale, tutto è frammentato e senza logica. L’unico organo monocratico presente assomma funzioni amministrative e didattiche senza un adeguato contrappeso.

Il nuovo progetto di dimensionamento delle scuole renderà ancora più complessa la gestione delle Istituzioni Scolastiche: i Dirigenti si troveranno a gestire risorse umane e materiali incendi; i DSGA depotenziati, isolati e precari; gli Assistenti amministrativi e collaboratori scolastici perennemente alla ricerca di un’identità.

I decisori non conoscono il mondo della scuola, non sanno che l’attuale struttura giuridica del Dirigente si risolve in una concentrazione di poteri e competenze ineguagliabili, molto lontana dalla mitica figura di riferimento educativo e didattico di un tempo.

Aver immaginato un modello copiato, male, dagli Enti Locali è una follia!!! La scuola ed i Comuni sono due mondi opposti per autonomia, per attribuzioni e per funzioni pubbliche. Copiato male perché negli Enti Locali le strutture organizzative sono più complesse, flessibili e soprattutto progressive.

Basti pensare alla diversificazione delle competenze tra gli organi di governo e di gestione. Alla presenza di Dirigenti distribuiti per aree funzionali, che coordinano poche unità ben organizzate.

Sarebbe stato sufficiente traslocare tutti i DSGA di ruolo nell’area delle Elevate Professionalità – DIRETTORI AMMINISTRATIVI, con una ridefinizione di funzioni e responsabilità. Istituire concretamente un’area dei FUNZIONARI, confermare quella degli ASSISTENTI e dei COLLABORATORI.

Questo non avrebbe certamente estromesso i facenti funzione, i quali avrebbero continuato ad avere l’incarico annuale per il nuovo profilo, partecipando al concorso riservato per entrare stabilmente nel ruolo delle Elevate Professionalità. Siamo ad un bivio, la firma del contratto sulla base dell’ipotesi presentata dall’Aran segnerebbe il crollo definitivo dei servizi di segreteria e del relativo personale. L’alternativa sarebbe una presa di posizione ferma e decisa delle organizzazioni sindacali, per rilanciare un modello che eleverebbe tutto il personale, con conseguente ricaduta sul servizio scolastico.

Dopo mesi di incontri le organizzazioni sindacali non sono state capaci di immaginare delle ipotesi alternative, limitandosi a semplici rassicurazioni. I DSGA dell’ultimo concorso stanno scappando per evidenti ragioni: vivono il caos, sottopagati e senza poteri. Evidentemente una riflessione, anche per chi non vive la scuola, sarebbe necessaria.

Mario Cipriano

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