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Rinnovo Rsu, l’Anief propone il sistema di preferenza doppio

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Con il passare dei giorni si delineano sempre più chiaramente le posizioni dei sindacati a proposito del rinnovo delle Rsu del comparto Scuola. Almeno quelle di coloro che intendono andare al voto e farlo, se possibile, modificando le regole.
A rompere gli indugi era stata qualche giorno fa la Flc-Cgil chiedendo di far accedere alle urne anche i precari (in base alle norme vigenti possono farlo solo gli annuali fino al 30 giugno o 31 agosto). Negli stessi giorni ha però preso piede sempre più, seppure in modo non del tutto esplicito, l’ipotesi dello slittamento a fine 2012, a dimensionamento eseguito.
Ora l’Anief, che sta lavorando per presentarsi all’appuntamento come capofila di un “listone” di sindacati di base, ripropone un’alternativa a metà: andare subito alle urne – il 5, 6 e 7 marzo 2012, con la presentazione delle liste entro l’8 febbraio – ma introducendo un doppio sistema di preferenza elettorale. A spiegare le motivazioni ed il meccanismo proposto è stato direttamente il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico: “l’ultima manovra Finanziaria – sostiene il combattivo sindacalista – obbligherà la maggior parte delle scuole, dove le Rsu saranno decadute, a tornare ad eleggere i propri rappresentanti appena pochi mesi dopo l’esito delle urne. L’occasione potrebbe essere propizia – incalza Pacifico – per introdurre un doppio sistema di preferenza, visto che il candidato Rsu può non appartenere alla sigla sindacale e una volta eletto rappresenta tutti i lavoratori della scuola: da una parte una preferenza da dare ai candidati presenti nelle liste per l’elezioni delle Rsu d’Istituto, che decadrebbero dopo un anno, dall’altra una preferenza da dare all’interno di un listone nazionale alla sigla sindacale che si vuole ammettere alla contrattazione nazionale e integrativa regionale per il prossimo triennio”.
Per il leader dell’Anief quello dalla doppia preferenza rappresenta un modo, inoltre, per rispettare “quella parità di diritti tra personale a tempo determinato e a tempo indeterminato che l’Europa ci impone attraverso la direttiva 1999/70/CE”. Con l’occasione, Pacifico indica anche di rivedere la norma che impone l’obbligo detenere almeno il 5% di rappresentanza per organizzare assemblee sindacali: il sindacalista chiede che dal 20 gennaio al 6 marzo prossimo possano svolgersi “in orario di servizio per un numero di ore proporzionale al numero di deleghe registrato dall’Aran nel mese di dicembre”. Ed in quelle sedi è facile immaginare la lista degli argomenti che si tratteranno (su tutti mobilità, licenziamenti, blocco degli stipendi, premialità).
In serata, poi, Pacifico manda l’affondo finale: nel ricordafd il parere espresso nove mesi fa dal Consiglio di Stato, sulla non liceità di ulteriori rinvii delle procedure di rinnovo delle Rsu, lancia il guanto di sfida ai sindacati più rappresentativi (includendo peraltro quella Cgil che in tempi non sospetti è uscita allo scoperto rivendicando posizioni simili). “E’ evidente che questa volta – dichiara il presidente Anief – non ci accontenteremo di impugnare una semplice nota dell’Aran: citeremo in giudizio proprio la Flc-Cgil, Cisl, Uil, Gilda-Fgu e Snals, se non indiranno le elezioni Rsu, per dimostrare come si saranno collocati fuori e contro la nostra Costituzione”.