36 supplenti con oltre 10 anni di servizio svolto si sono visti riconoscere il diritto di percepire la stessa progressione stipendiale riconosciuta ai docenti di ruolo.
Lo comunica Anief che aggiunge: gli scatti di anzianità per i lavoratori a termine sono una realtà ormai indiscutibile. Il Miur non può più indugiare e deve riconoscere ai precari le medesime prerogative dei lavoratori a tempo indeterminato.
I “precari storici” della scuola, precisa Anief, hanno diritto a ricevere lo stipendio dei colleghi di ruolo: a 36 di loro, con più di dieci anni di servizio a tempo determinato alle spalle, la Corte d’Appello di Palermo ha riconosciuto il pieno diritto a percepire la medesima progressione in busta paga attribuita dal Miur solo ai docenti assunti a tempo indeterminato, attribuendogli oltre 300mila euro di risarcimento complessivo.
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Sulla sentenza ha pesato il via libera della Cassazione (ex plurimis nn. 22556 e 22558), che ha accertato il diritto dei precari a ricevere la medesima retribuzione del personale di ruolo (primo scatto di anzianità dopo 2 anni di supplenza pari a una mensilità in più per ciascun anno) e un risarcimento da 1 a 12 mensilità per l’abuso dei contratti a termine, dopo i 36 mesi di servizio svolti su posti cosiddetti annuali (con scadenza contratto posta al 31 agosto o al 30 giugno). Così come l’integrale riconoscimento del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, rispetto al “congelamento” attuale di una parte di esso dopo il quarto anno di servizio a tempo determinato
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