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Ritorno a scuola a settembre, l’85% dei genitori non aspetta altro: la DaD è stata una delusione

L’85,5 per cento dei genitori si dice favorevole al ritorno in classe dei figli a settembre: il risultato è emerso da un ampio sondaggio – con circa mille persone coinvolte – condotto da IZI, in collaborazione con Comin & Partners, sul punto di vista dei genitori – con figli alla scuola primaria o secondaria di primo o secondo grado – riguardo alla riapertura delle scuole in corrispondenza del nuovo anno scolastico.

Per la maggior parte serve però sicurezza

Tra i genitori favorevoli al ritorno in classe a settembre, il 51,1 per cento reputa indispensabile che il ministero dell’Istruzione adotti adeguate regole di sicurezza idonee.

Invece, il 34,4 per cento dice sì al ritorno in classe in ogni caso perché considera la didattica in presenza non sostituibile con la DaD.

A proposito di didattica a distanza, in particolare quella attuata nei tre mesi finali dell’anno passato, solo il 60,8 per cento delle famiglie degli alunni la reputa positiva.

Solo il 50,5% ha valutato abbastanza positivamente la DaD e il 10,3% molto positivamente.

Appena per il 15,7% delle famiglie le lezioni on line permettono di sperimentare nuove metodologie didattiche e per il 12,4% che sia un’opportunità per migliorare le competenze digitali.

Per il 25,3% degli intervistati, il lockdown ha prodotto una mancanza di confronto diretto e di rapporti interpersonali mentre per il 22,1% ha aumentato le disuguaglianze tra studenti per mancanza di mezzi tecnologici o carenze di tipo infrastrutturale come problemi di connessione.

Mentre per il 21,1% degli intervistati, gli insegnanti non erano sufficientemente preparati per proporre la didattica con questa metodologia e il 13,9% ha impegnato molto la famiglia nel seguire l’attività di studio dei figli.

La didattica a distanza? No, grazie

Il 14,5% dei genitori non è invece d’accordo col ritorno dei figli nelle scuole, perché non ritiene possibile garantire condizioni di sicurezza idonee legate a un possibile contagio da Covid-19.

Il sondaggio, per quello che può valere, sembra comunque confermare la speranza delle famiglie sul ritorno a scuola dei figli in coincidenza dell’inizio del prossimo anno: una necessità, per molti dovuta alla consapevolezza che la didattica in presenza risulta più formativa, ma anche agli impegni di lavoro di entrambi i genitori, sentita anche dal Governo.

La stessa ministra dell’Istruzione ha confermato, di recente, che “La scuola inizierà il 14 settembre in presenza. Quante altre volte dobbiamo dirlo?“.

I consigli delle famiglie

I genitori hanno anche indicato le possibili soluzioni per un ritorno a scuola in sicurezza: classi meno numerose (45,1%), ampliamento degli spazi per garantire distanziamento (36,1%), banchi singoli (33,5%), uso delle mascherine nelle aree comuni (29,6%), organizzazione di alcune lezioni in spazi aperti (17,8%) e turni differenziati o giornalieri grazie a lezioni più brevi (15,7%).

Per quanto riguarda invece le misure che secondo i genitori dovrebbe adottare il ministero dell’Istruzione in caso di nuovo consistente incremento della curva del contagio: per il 62,5% degli intervistati dovrebbe organizzare nuovamente la didattica a distanza, per il 29,8% la didattica in presenza dovrebbe continuare comunque e per il 7,7% le lezioni andrebbero sospese e recuperate in un periodo successivo.

Alessandro Giuliani

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