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Riunioni collegiali a distanza: il nuovo contratto scuola le prevede espressamente, ma ad alcune condizioni

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Con l’entrata in vigore del nuovo CCNL le scuole potranno gestire a distanza una serie di attività di carattere collegiale.

La novità è contenuta nell’articolo 44 del contratto che stabilisce che “con Regolamento d’Istituto è possibile prevedere lo svolgimento a distanza delle due ore di programmazione didattica collegiale prevista per i docenti della scuola primaria” ma anche di alcune altre attività “che non rivestano carattere deliberativo”.
Per le attività che rivestono carattere deliberativo bisognerà invece attendere i criteri che saranno stabiliti dal Ministero; anche in questo caso sarà comunque necessario inserire una specifica disposizione nel Regolamento di Istituto e passare anche attraverso il confronto con le RSU di istituto.

Per dare il via a quanto previsto dal contratto nazionale è però indispensabile che il contratto stesso venga firmato in via definitiva (al momento esiste solo un’ipotesi che deve essere sottoposta ai consueti controlli di legge).
Ci sarà quindi un periodo di “vacanza” in cui le nuove regole non potranno ancora essere applicate.

Abbiamo raccolto in merito il parere di alcuni dirigenti scolastici.
Le risposte sono molto diversificate.
C’è chi dice che preferisce aspettare indicazioni dal Ministero ma ci sono anche diversi dirigenti che affermano che in realtà, già dal 2020 – quando a causa della pandemia le riunioni a distanza diventarono la regola – sono soliti organizzare molte attività usando piattaforme dedicate.
Terminata l’emergenza le norme che consentivano le riunioni a distanza sono decadute ma di fatto in molte scuole si è continuato come prima.
C’è chi si è limitato alle riunioni non deliberative e chi invece, si è dotato di un regolamento ad hoc.
Per esempio l’Istituto nautico di Genova e Camogli diretto dal preside Paolo Fasce ha nel proprio regolamento una disposizione ben precisa: “Considerate le esperienze conseguenti la pandemia entro la quale si sono sperimentate le riunioni a distanza, allora necessarie e in molti casi, anche individuali, utili alla salvaguardia della vita privata, in particolare per quelle lavoratrici, e quei lavoratori, sulle quali gravano assistenze familiari, il Collegio dei Docenti stabilisce di delegare al Dirigente scolastico la decisione di organizzare le riunioni collegiali interamente in presenza, parzialmente in presenza (con forme di rotazione tra i presenti) o interamente a distanza a seconda di motivate condizioni al contorno e di operatività”.

Meno semplice appare la gestione delle sedute in cui si tratta di votare sulle persone con voto segreto perché non sempre le piattaforme più comunemente in uso consentono facilmente tale operazione.
Va rilevato che d’ora innanzi per regolamentare le riunioni deliberative sarà necessario anche il confronto sindacale a livello di istituzione scolastica.

Resta il fatto che il CCNL interviene su una materia sulla quale molte scuole, in modo autonomo, si sono già date delle regole. Come spesso accade, la scuola reale è più avanti di quella legale.