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Rivivere l’antica Roma: nasce il museo interattivo della via Flaminia

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Visitare la strada Flaminia che Duemila anni fa collegava Roma con Rimini: l’esperienza, particolarmente indicata per tutti i docenti e studenti appassionati di Storia antica, da oggi diventa possibile grazie al “Museo virtuale della Via Flaminia antica”, il primo museo virtuale archeologico interattivo. Realizzato dall’Istituto di tecnologie applicate ai beni culturali Virtual Heritage Lab del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr) ed inaugurato l’8 gennaio ha sede permanente in una sala del Museo Nazionale Romano alle terme di Diocleziano, a Roma, grazie alla concessione degli spazi della Soprintendenza Archeologica della capitale: uno sforzo organizzativo e tecnologico non indifferente che permette, con uno straordinario salto temporale, di far rivivere – tra monumenti, triclini, cortili affrescati e giardini, accolti dalla padrona di casa, Livia, che li intrattiene raccontando la sua vita – uno scorcio significativo dell’epoca romana.  
Quattro postazioni interattive consentono agli utenti-avatar di entrare contemporaneamente nella dimora imperiale o nel sito archeologico di Grottarossa, condividendo le scoperte e incontrando direttamente alcuni protagonisti, quali il giardiniere e il pittore della dimora di Livia, Livia stessa, un soldato di Augusto o addirittura l’imperatore ‘in persona’. Il restante pubblico, grazie a occhiali stereoscopici, potrà in contemporanea osservare su un grande schermo quello che accade sui monitor e calarsi nella realtà 3D.
Il risultato ha richiesto oltre due anni di lavoro, un’équipe di venti fra archeologi, architetti, informatici, storici dell’arte, esperti in paleoambiente, impegnati nella creazione di un mondo virtuale ‘vivo’, fatto di paesaggi, fauna, flora, comportamenti umani e territori popolati, in grado di integrare e affiancare il tessuto urbano odierno e il mondo antico. “Sul grande schermo allestito nella sala – spiega il responsabile del progetto, Maurizio Forte – l’esplorazione si modifica in tempo reale in base a ciò che i quattro utenti attuano in una duplice prospettiva, singola e collettiva, con effetti di grande spettacolo e coinvolgimento generale: è il primo caso europeo di museo virtuale archeologico condiviso in cui il visitatore è il reale protagonista del cyberspazio per apprendere contenuti informativi complessi attraverso comportamenti immersivi”.
Quattro sono le tappe previste nel ‘viaggio virtuale’: Ponte Milvio, uno dei più antichi di Roma, reso celebre dalla famosa battaglia tra Massenzio e Costantino; l’area archeologica di Grottarossa; la Villa di Livia, moglie di Augusto, a Prima Porta; Malborghetto, un casale fortificato in epoca medievale che racchiude un arco del IV secolo d.C. Due, invece, i livelli di osservazione dell’arteria: il sistema ripropone la ricostruzione in 3D del paesaggio antico relativo al tratto romano, con un collegamento alla sede museale, nella cui sezione epigrafica sono esposti i materiali provenienti dal sepolcreto presso Ponte Milvio e dal Santuario di Anna Perenna; l’intero asse viario moderno è stato invece mappato e rielaborato con foto satellitari, aeree, carte storiche e topografiche.
Tutte le aree archeologiche sono state rilevate con tecnologie ad alta precisione: GPS differenziali, fotocamere ad alta risoluzione, sistemi di telerilevamento e scanner laser, per un totale di 3.051 mq di modelli. La ricostruzione dei monumenti si è basata sullo studio comparativo di reperti archeologici, fonti letterarie e iconografiche, per ottenere risultati attendibili.
In tal senso vorrei aggiungere che l’Itabc-Cnr ha da poco firmato il ‘London Charter’, un documento europeo che suggerisce alcune linee guida affinché i prodotti virtuali – ha commentato il ricercatore del Cnr – rispondano a criteri di scientificità e trasparenza delle fonti documentarie: la ricostruzione della Via Flaminia è il primo prodotto che segue questa direttiva. Il nostro sistema permetterà di verificare quali sono le aree più visitate dagli utenti-avatar, decretando il successo di un sito piuttosto che di un altro”.

Il progetto, nato nel 2005, promosso e finanziato da Arcus SpA, oltre all’installazione multi-utente per il Museo, comprende una serie di eventi: un’applicazione per Second Life, un sito web interamente dedicato al progetto che via via verrà aggiornato nel tempo, un sistema di navigazione interattivo VR webGIS e una monografia sulla Villa di Livia edita dall’Erma di Bretschneider.