Rivoli, crolla ancora il soffitto nel liceo del povero Scafidi

Il ministro Profumo ha più volte detto che la sicurezza è al primo posto. Che assicurare l’incolumità di studenti, docenti e operatori scolastici è tra le priorità del suo Governo. Il nuovo responsabile del Miur non ha la bacchetta magica: non si può pretendere che in poche settimane, peraltro coincidenti con una delle più profonde recessioni economiche dell’era moderna, possa sanare quello che altri responsabili hanno sempre rimandato.
Gli si può però chiedere di portare avanti con il massimo delle energie l’intento iniziale. È il caso di dire: “Ministro, faccia in fretta. Le disposizioni per realizzare assistenza, rinforzi e manutenzioni di migliaia di istituti a rischio vanno realizzati al più presto”.
La conferma che non c’è più tempo da perdere è giunta il 18 gennaio, quando una sorta di beffa del destino ha fatto crollare un controsoffitto nello stesso liceo Darwin dove tre anni fa a Rivoli (in provincia di Torino) un tubo di ghisa dimenticato spezzò la vita del povero Vito Scafidi e rese invalido il compagno di banco Andrea Macrì.
Stavolta la tragedia non si è compiuta, fortunatamente l’aula era vuota. A scoprire il cedimento è stato un carabiniere che si trovava all’interno dell’edificio. L’area in questione era stata solo di recente dissequestrata e al momento era ancora vuota, visto che la scuola non aveva ancora la piena disponibilità per utilizzarla.
Il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, che ha subito incontrato la dirigente scolastica del liceo Rivoli, ha detto che in quell’aula “la Provincia non interviene dal giorno della morte di Vito Scafidi e nelle quali nessuno studente, nessun insegnante ha l’accesso. Infatti la troupe giornalistica (del Tg1 che aveva chiesto di fare delle riprese nell’istituto ndr) per poter accedere ha chiesto il permesso alla procura della Repubblica e proprio durante il sopralluogo il carabiniere, che l’accompagnava ha constatato che in un’aula si era verificato un crollo di materiale“.
Il campanello d’allarme, l’ennesimo, si è però sentito. Per questo le istituzioni – Governo in testa ma anche i Comuni, le Province, i dirigenti scolastici con le loro segnalazioni – devono fare in fretta. Per non sentire più dire : “siamo scandalizzati di quanto accaduto perché, nonostante l’erogazione di 3 milioni di euro per la messa in sicurezza del Darwin, nulla è stato fatto” (Adriana Bizzarri, coordinatore nazionale scuola di Cittadinanzattiva). Oppure: Siamo scandalizzati di come dopo un dramma come quello del 2008 la scuola non sia stata messa in totale sicurezza. Pretendiamo che la scuola questa volta sia realmente messa in condizioni di sicurezza, ma soprattutto chiediamo che i responsabili di questo nuovo vergognoso avvenimento vengano alla luce, e si conosca la ragione per cui in Italia avvengano scempi simili” (Francesco Santimone, responsabile nazionale Edilizia Scolastica per l’Unione degli Studenti).
Alessandro Giuliani

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