Niente colpi di mano: verrà cancellata la parte delle delega della L.107/15 sul sostegno che avrebbe negato a molti alunni disabili il diritto a conseguire il diploma di licenza media.
Dopo i Partigiani della Scuola Pubblica e i movimenti anti-decreto, negli ultimi giorni, dalle pagine della Tecnica della Scuola, aveva espresso il suo disappunto anche l’avvocato Salvatore Nocera, che fa capo all’associazione Fish.
A confermare la volontà di stralciare la norma è stata la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli rispondendo in questo modo alle crescenti preoccupazioni espresse da famiglie, sindacati e associazioni che tutelano i disabili e le loro famiglie, per il contenuto di diversi punti del decreto legislativo sulle “norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità” (Atto 378).
“Tutte le studentesse e gli studenti con disabilità – ha spiegato Fedeli – saranno messi nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio percorso di studi e di concluderlo sostenendo prove che attestino le loro specifiche competenze e abilità, in base al Piano educativo individualizzato, predisposto di proposito per loro”, ha detto anche
Con particolare riferimento agli esami conclusivi del primo grado. “Voglio rassicurare- ha continuato il ministro – famiglie, sindacati e associazioni. Il decreto attuativo sull’inclusione scolastica nasce dalla volontà e dalla determinazione di dare alle ragazze e ai ragazzi con disabilità pari opportunità formative e una qualità della vita all’altezza delle loro esigenze e dei loro sogni. Per questo le imprecisioni o le problematiche emerse verranno migliorate in ambito parlamentare“.
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“Abbiamo chiaro che la disabilità è ricchezza, non è qualcosa in meno ma una positiva diversità e la nostra azione – ha proseguito la ministra – sarà improntata su questo principio cardine”.
Nei giorni scorsi Valeria Fedeli ha incontrato diversi rappresentanti delle associazioni per ascoltare le loro istanze e gli stessi sono stati ascoltati nelle Commissioni che stanno esaminando il decreto in Parlamento e nell’Osservatorio sull’inclusione del Miur.
“Rispetto all’esame di secondaria di primo grado – aggiunge la Ministra – la stessa legge 104 del 1992 stabilisce chiaramente che le studentesse e gli studenti della scuola dell’obbligo debbano essere verificati in base agli obiettivi del Piano educativo individualizzato, affinché si possa ragionare sulle abilità specifiche sviluppate e potenziate durante gli anni di studio”.
“Continueremo su questa strada e rafforzeremo una scuola di diritti e di opportunità che metta al centro le ragazze e i ragazzi, le loro peculiarità e il loro desiderio di futuro. Vogliamo costruire per loro una scuola che li accompagni nel domani. E una società che li accolga e faccia della loro diversità un’occasione di crescita globale”, ha concluso la responsabile del Miur.
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