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“School suite” e le lavagne interattive

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Il 16 e il 17 maggio sono stati due giorni all’insegna delle esperienze e delle riflessioni su uno strumento che in Italia è un po’ sotto i riflettori, vista l’attivazione anche di iniziative nazionali, come il progetto “Digi scuola”.
Le scuole bolognesi erano presenti in entrambe le mattinate con gli studenti e le loro attività: dalle carte geografiche interattive alle regole della pallacanestro spiegate per immagini, dalla geometria con figure variabili al gioco in inglese sulle scoperte geografiche, dal vocabolario condiviso alla lettera commerciale.
Bambini delle elementari e ragazzi di medie e superiori con i loro professori a mostrare i percorsi fatti con grande partecipazione ed attenzione: probabilmente il miglior testimonial possibile della lavagna e delle potenzialità di multimedialità, interattività, collaborazione insite.
Nelle mattinate, inoltre, si è assistito a molteplici seminari “esperti” che, dalle problematiche delle reti, alle metodologie didattiche per l’insegnamento agli alunni diversamente abili e della scuola dell’infanzia, fino agli insegnamenti disciplinari, hanno efficacemente dimostrato gli ambiti di possibile utilizzo della lavagna.
La parte dell’avvocato del diavolo l’ha fatta il mondo accademico; tanto Giovanni Buonaiuti dell’Università di Firenze, quanto Luigi Guerra dell’Università di Bologna hanno posto l’accento positivamente critico sui rischi che comporta l’utilizzo di queste tecnologie senza l’attenzione ad un effettivo valore aggiunto per l’insegnamento e l’apprendimento, e sulla necessità di porre sempre al centro la didattica e i suoi metodi per un uso consapevole delle potenzialità dello strumento.
L’esperienza di Scuola 8.0 e delle lavagne interattive non finisce qui: in un intervento di consuntivo aperto al futuro, il direttore dell’Usp di Bologna, Paolo Marcheselli, ha segnalato la volontà di proseguire nell’investimento e nella ricerca, grazie anche all’attivazione per il prossimo anno di un forum permanente sugli aspetti tecnici e didattici e di un repository di materiali già realizzati.
Degno proseguimento in prospettiva di scambio e condivisione per un progetto ad alto tasso di comunicazione.
In sostanza uno strumento che all’apparenza sembra solo uno schermo, ma utilizzato coerentemente pone al centro l’insegnante come guida e lo studente con il suo modo di apprendere.