Si fa sempre più ingarbugliata la vicenda degli scioperi che dovrebbero prendere avvio nei prossimi giorni.
Mentre resta confermata la protesta del Sisa per l’8 marzo, c’è confusione sullo sciopero generale dell’11 proclamato dall’Usb. Alcune agenzie di stampa hanno diffuso la notizia che lo sciopero riguarda anche la scuola, ma così non è e lo rende noto lo stesso sindacato che lamenta il fatto che il comparto scuola non potrà partecipare a causa delle norme sulla regolamentazione degli scioperi.
In queste ore la Cgil ha finalmente spiegato cosa intende fare proclamando uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per il 6 maggio.
A questo punto viene revocato lo sciopero di scuola e pubblico impiego programmato per il 25 marzo; d’altronde su questa giornata di protesta la Commissione di Garanzia aveva già formulato i propri rilievi e quindi Cgil avrebbe comunque dovuto modificare la data.
Il 1° aprile è previsto un sciopero Usb di scuola e pubblico impiego, mentre per il 15 aprile è in programma uno sciopero generale di Cub e Slai Cobas.
Sullo sciopero generale della Cgil c’è però qualche dubbio, perché già il 1° marzo l’Unicobas aveva proclamato uno sciopero nazionale del comparto scuola per i giorni 12 e 13 maggio.
Richiamandosi alle regole sulla rarefazione oggettiva, quindi, la Commissione di Garanzia potrebbe bloccare lo sciopero Cgil (fra una azione di protesta e l’altra devono intercorrere almeno 7 giorni) e quindi il sindacato di Susanna Camusso si troverebbe di fronte a due strade: o spostare la data dello sciopero generale o escludere la scuola dalla protesta.
Da segnalare che, a questo punto, salterebbe l’ipotesi di uno sciopero Cobas in concomitanza con la somministrazione delle prove Invalsi.
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