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Scuola chiusa Ramadan, La Russa: “Non può fissare nuove regole, sennò dovrebbe chiudere anche per la festa degli indù”

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Si parla ancora del caso Pioltello e dell’istituto comprensivo che sarà chiuso un giorno, il 10 aprile, in occasione della festa di fine Ramadan, visto il 40% di alunni iscritti alla scuola di fede musulmana. A qualche giorno dallo scoppio del dibattito a commentare è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Ho parlato con il ministro Valditara, che ho incontrato per puro caso in aereo. Mi ha spiegato che le norme prevedono che non spetti alla scuola fissare nuove vacanze. La scuola può modificare leggermente il calendario per motivi didattici, non fissando nuove regole, sennò ci sarebbe la festa degli indù, di questi, di quelli. Mi ha detto che questa norma è pacifica, credo che abbia ragione”, queste le sue parole, riportate da Il Fatto Quotidiano.

“Scelta di inclusione”

C’è chi invece la pensa in maniera praticamente opposta: “La scuola non ha voluto introdurre nessuna festività aggiuntiva, ma ha scelto giustamente di tenere conto di un contesto che vede il 50% degli alunni di origine non italiana”, nota la leader della Flc Cgil Gianna Fracassi.

Dal Pd interviene la responsabile Partecipazione Marwa Mahmoud: “Vorrei esprimere piena solidarietà al dirigente scolastico che ha deciso, con grande coraggio, di chiudere la scuola il giorno di festa di fine Ramadan. Una scelta di civiltà e di inclusione, una decisione legittima, presa nell’interesse della comunità scolastica. Preoccupano le parole del ministro Valditara che dimostra scarso rispetto dell’autonomia scolastica e poca sensibilità nei confronti di una comunità educante plurale e inclusiva”.

Per Elisabetta Piccolotti di Sinistra Italiana, “se insiste a continuare su questa strada Valditara sarà ricordato solamente come il ministro della discriminazione: da una parte”, ricorda, il ministro “progetta classi di soli stranieri, dall’altra perde il controllo se qualcuno gli fa notare che si può venire incontro anche alle esigenze degli altri”.

Nel frattempo il clima si è fatto teso: nella notte appena passata Pioltello è comparso uno striscione minaccioso. Come riporta Ansa, si è trattato di uno striscione con scritto “Scuola italiana mai musulmana, vietato chiudere!”. Lo striscione sarebbe stato affisso dai militanti del Nucleo Autonomo Mobile, comunità aderente alla Rete dei Patrioti, movimento di estrema destra che riunisce ex militanti di Forza Nuova, i cui membri, come riporta Il Corriere della Sera, hanno rivendicato il gesto sui social.

“È assolutamente inaccettabile – si legge nel comunicato di rivendicazione – che gli alunni di una scuola italiana debbano essere costretti a perdere un giorno di scuola per consentire la celebrazione di una festività totalmente estranea alla nostra cultura e alla nostra tradizione. Un episodio gravissimo, che si pone purtroppo in continuità con un processo di cedimento continuo all’islamizzazione che avviene in diverse parti d’Italia ma che a Pioltello e in tanti altri centri dell’hinterland milanese si pone in tutta la sua drammaticità”. Sul caso indagano i carabinieri.

Valditara: le scuole non possono stabilire nuove festività

Ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto“, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a margine della presentazione della Smart Factory Lab di Cima al Milano Innovation District. “Il mio obiettivo è far rispettare la legge, la legalità, le regole. Il calendario scolastico lo definisce Regione Lombardia. Le scuole possono derogare per esigenze comprovate legate al piano dell’offerta formativa”.

“Le vacanze legate a festività e celebrazioni non possono essere definite dalle scuole che – ha ricordato Valditara – devono fare valutazioni esclusivamente di natura didattica. Se le decisioni sono state di natura didattica nulla questio. Se invece sono state del tipo ‘dobbiamo includere tutti, perciò bisogna fare una festività nuova’ allora ritengo che con la legge questo abbia poco a che fare. Non ho ancora letto il provvedimento. Quindi sarebbe del tutto improprio che io mi esprimessi per dare un giudizio”, ha concluso.