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Scuola e protocollo di sicurezza: alcune riflessioni

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L’ art 87 del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020 e la Direttiva n. 3 del ministero della Funzione pubblica hanno stabilito come organizzazione ordinaria del lavoro nell’amministrazione scolastica (e non solo)  il Lavoro Agile, già previsto dalla normativa italiana, anche se ancora in via sperimentale (L. n. 81/2017).

Motivi indifferibili, individuati e programmati, possono consentire il lavoro in presenza.

Il tutto con l’obiettivo del contingente  minimo in periodo di emergenza Covid-19.

L’impiegato rientra per motivi indifferibili, uscendo di casa con un’autocertificazione, o meglio un’autochiarazione, di non essere positivo al Covid-19 e/o  di non essere in quarantena.

Potrebbe essere accaduto e accadere ancora che l’impiegato, in presenza fisica in ufficio, potesse essere o possa essere  positivo asintomatico e quindi potenzialmente contagioso.

Certo i DPI e la distanza di sicurezza possono ridurre la contagiosità, contagiosità ridotta, ma non annullata.

Il protocollo di sicurezza per il rientro a scuola del personale, docenti e Ata, non dovrebbe prevedere, tra le altre cose, uno screening con test sierologici per testare eventuali soggetti positivi e in caso di positività rinviare il dipendente alla struttura sanitaria per il tampone?

Giovanni Micillo