“27.920 in aree ad elevato rischio sismico, di cui 4.856 in Sicilia , 4.608 in Campania, 3.130 in Calabria (il 100% del totale), 2.864 in Toscana, 2.521 nel Lazio.“ Così afferma Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi che cita i risultati del recente studio condotto dal Centro studi del Cng su dati Cresme, Istat e Protezione Civile.
“Per quanto concerne il rischio idrogeologico cambia la graduatoria. Gli edifici scolastici esistenti in aree a potenziale elevato rischio idrogeologico sono 6 .122 di cui 994 in Campania (il 19% del totale), 815 in Emilia Romagna (18% del totale), 629 in Lombardia (6% del totale)”.
Ma Gian Vito Graziano cita anche un rapporto di Legambiente dove si dice che “molte di queste scuole sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche e addirittura alcuni edifici sono stati costruiti prima del 1900. Molti edifici scolastici necessiterebbero di manutenzione urgente con un Sud Italia e Isole che hanno un patrimonio edilizio scolastico vecchio. In alcuni casi abbiamo edifici che inizialmente erano nati come abitazioni o come caserme e quasi una scuola su due non ha il certificato di agibilità”.
“Il Governo nazionale si sta sforzando di reperire le somme necessarie agli interventi, ma occorre anche un approccio programmato che modifichi il quadro complessivo”.
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