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Scuole chiuse, CUB scuola propone valutazione biennale da farsi al termine del prossimo anno

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Valutazione biennale, al termine del prossimo anno scolastico: è la proposta della CUB Scuola per risolvere il problema della valutazione degli alunni.
Secondo la CUB il Ministero dovrebbe stabilire fin da subito che “per tutte le classi non terminali si effettuerà una valutazione biennale (quest’ anno e il prossimo), che tale valutazione sarà definita al termine del periodo con i consigli di classe chiamati a decidere il superamento di entrambi gli anni o soltanto di uno oppure di nessuno”.
Nell’immediato la Federazione nazionale della CUB invita i colleghi ad “esercitare la sola valutazione di carattere formativo, quella volta ad assecondare il percorso di apprendimento e a individuare meglio interessi e passioni di ogni discente”.

Stop alla valutazione sommativa

“La valutazione di tipo sommativo, quella che preoccupa tanto la Ministra e i suoi funzionari – prosegue – dovrà invece attendere tempi non emergenziali e la presa d’atto che questo anno scolastico è decisamente compromesso per una fetta importante dei nostri studenti”.

La valutazione biennale potrebbe servire, secondo la CUB, a consentire agli studenti di colmare le lacune maturate; per quanto riguarda invece gli studenti dell’ultimo anno, è indispensabile, sempre secondo il sindacato di base, “impiegare ogni risorsa disponibile per garantire gli esami finali anche prorogando l’avvio del prossimo anno scolastico”.

Diffidati i dirigenti scolastici

Intanto in provincia di Torino, dove la presenza della CUB è particolarmente significativa, il sindacato ha scritto a tutti i dirigenti scolastici per segnalare che in diverse scuole “risultano essere promosse e avallate da numerosi dirigenti scolastici azioni al di fuori della vigente cornice normativa che disciplina la funzione del docente o azioni lesive delle prerogative collegiali”.
“Pur consapevoli della situazione di totale eccezionalità che tutta la comunità scolastica si trova a dover affrontare – prosegue la CUB – è necessario ribadire che, per quanto riguarda la Didattica a Distanza, non esiste nel nostro ordinamento alcuna normativa che disciplini la materia”.
Il sindacato di base conclude la lettera con una vera e propria diffida nei confronti dei dirigenti scolastici che “richiedono ai docenti forme di didattica a distanza impostate secondo modalità, condizioni e scansioni tipiche della didattica ordinaria”.
“Anche le più recenti note ministeriali – osserva infine la CUB Scuola – assegnano ai dirigente, nell’attivazione di forme di didattica a distanza, un ruolo di indirizzo e coordinamento e non il potere di imporre scelte metodologiche univoche”.