Home Personale Scuole senza presidi, nel Lazio sono quasi 60, molti i dirigenti “distaccati”....

Scuole senza presidi, nel Lazio sono quasi 60, molti i dirigenti “distaccati”. Rusconi (Anp): “Ogni anno lo stesso problema”

CONDIVIDI

Anche quest’estate si parla del problema della carenza di dirigenti scolastici. Nel Lazio il problema è più che reale: si parla di quasi sessanta presidenze scoperte tra Roma e provincia, come riporta Il Corriere della Sera, che ha intercettato alcuni dirigenti.

“È scandaloso”, commenta Attilio Fratta, presidente del sindacato Dirigentiscuola. “Da mesi stiamo lanciando allarmi, finora inascoltati, perché ogni istituto abbia il suo dirigente. È in ballo la formazione, la scolarizzazione e il futuro di migliaia di bambini”. Molte scuole sarebbero scoperte in quanto il posto risulta assegnato ad un preside “distaccato”, ovvero che ricopre un’altra posizione per un incarico sindacale o perché utilizzato in altra posizione. 

Le soluzioni pensate dall’Ufficio Scolastico Regionale

Poi ci sono i pensionamenti e le scuole “vacanti normoannuali”, cioè vacanti secondo le leggi vigenti, ma con il ridimensionamento scolastico potrebbero essere accorpate ad altri istituti. Quattro o cinque posti saranno coperti con la mobilità interregionale, fanno sapere dall’Ufficio scolastico regionale che oggi deve fronteggiare anche l’assenza (da circa tre mesi) del direttore generale, dopo la fine del mandato di Rocco Pinneri. Tutte le altre scuole andranno in reggenza, vale a dire condivideranno il preside con un’altra scuola.

“Ogni anno ci troviamo di fronte allo stesso problema”, queste le parole di Mario Rusconi, presidente dell’associazione nazionale presidi di Roma. “La maggior parte di queste posizioni non sono disponibili per un preside di ruolo proprio perché già affidate a personale distaccato – precisa – Ma con le reggenze i dirigenti che devono gestire più di un istituto incontrano numerose difficoltà”.

Innumerevoli difficoltà

Alcune di queste sono state illustrate da Giovanni Cogliandro, preside dell’Istituto comprensivo Mozart, nel quartiere Infernetto, e reggente del liceo Plauto durante la pandemia e poi dell’istituto superiore J. Von Neumann, una delle cui sedi è all’interno del carcere di Rebibbia. “Realisticamente, quando hai due scuole, nella seconda non riesci a lavorare in presenza per più di due volte a settimana», ha raccontato il dirigente.

Tra gli istituti Mozart e J. Von Neumann ci sono 52km di strada e metà raccordo anulare da attraversare. “È stato complicato. Le reggenze sono annuali, non hai neanche il tempo di capire quali sono i problemi da affrontare. Inoltre in queste scuole devi fare i conti con una maggiore conflittualità nei Consigli d’Istituto, proprio a causa della mancanza di un dirigente di ruolo. Il prossimo anno sarà anche peggio se non sarà indetto un nuovo concorso per sopperire a chi andrà in pensione”, ha concluso.