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Scuole senza voti agli studenti, gli esiti solo con le pagelle di giugno. Un liceo di Bologna: così alimentiamo l’apprendimento

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Sulle scuole che non danno voti agli studenti s è parlato tantissimo del liceo Morgagni di Roma, dove tra l’altro la sperimentazione nella sezione che aveva preso l’iniziativa si è già conclusa: in realtà, però, vi sono dei licei dove si pratica questa modalità già da tempo. Come il liceo Monti di Cesena, dove la modalità è adottata con soddisfazione da diversi anni. Adesso, anche il liceo scientifico paritario Manzoni di Bologna farà la stessa cosa: in una prima classe, ha fatto sapere la scuola superiore, ci sarà solo la pagella alla fine dell’anno scolastico. Ma le valutazioni, assicurano i docenti, saranno addirittura più di adesso.

La dirigente scolastica Marilena Ignesti ha detto alla Repubblica di Bologna che il progetto “parte da un’analisi dei bisogni degli studenti che post covid non stanno bene a scuola, provano disagio e ansia, sono incerti e insicuri. È una via da provare, prendendo spunto da altre scuole”.

Il professor Giacomo Rosso Marziali ha detto che “la classe senza voto non deve generare un equivoco, perché non sarà una classe senza valutazione. Anzi la valutazione degli studenti sarà molto più frequente e costante e serve ad alimentare il processo di apprendimento”.

Secondo il docente è una vera e propria “bufala dire che sotto stress si rende meglio, piuttosto che usare il voto come una minaccia, bisogna capire cosa può spingere uno studente a studiare”.