Vaccinazione contro morbillo e rosolia a tappeto per tutti i nati dopo il 1975. Nel complesso, oltre 2 milioni e mezzo di persone interessate (per la precisione 2.512.081), a cui andranno somministrate due dosi, ipotizzando una copertura al 100%. L’obiettivo del Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2019-2023, inviato dal ministero della Salute alle Regioni per l’intesa che lo renderà operativo, è far uscire l’Italia dalla posizione di Paese endemico, tra gli otto segnalati dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
La legge Lorenzin che ha ripristinato l’obbligo a scuola nel luglio 2017 ha prodotto – per ammissione del ministero M5S guidato da Giulia Grillo, fermamente contraria all’imposizione della profilassi – un balzo in avanti delle coperture decisivo, ma non sufficiente.
La notizia si trova sulle pagine del Sole 24 Ore
Lo strumento è la promozione attiva delle vaccinazioni sia ad ogni occasione di contatto con il Ssn sia a scuola – al di là degli anni dell’obbligo – nelle strutture sportive e all’università. Non essere vaccinati contro il morbillo diventerà criterio di esclusione dalle forze dell’ordine e dal corpo dei Vigili del fuoco, dalla partecipazione al programma di formazione universitaria all’estero Erasmus e dalle associazioni sportive.
Le scuole dovranno tenere l’elenco aggiornato dei bambini non in regola con l’obbligo vaccinale, così da individuare – e vaccinare subito – gli eventuali casi di morbillo.
L’eliminazione di morbillo e rosolia entro il 2020 è un obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e per raggiungerlo – si legge nel Piano – va mantenuta una copertura vaccinale superiore al 95% e garantita un’adeguata sorveglianza delle malattie. Con la legge che ha reintrodotto l’obbligo a scuola, in Italia le coperture sono salite dall’87,2% del 2016 al 90%, recuperando un +4,42% per la prima dose di vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia) e un +3,57% per la seconda dose. Nel 2017 l’epidemia ha comportato 5.393 casi (quattro morti), più che dimezzati a 2.526 casi del 2018. Non basta: resta il problema dell’accumulo delle coorti suscettibili (prima del 2001) e del virus che continua a circolare tra i non vaccinati.
L’Italia è al secondo posto nell’area europea dell’Oms per numero di casi segnalati, con l’88% concentrato in sette Regioni:
il Lazio, l’unica ad aver raggiunto la copertura del 95%, la Lombardia, il Piemonte, la Sicilia, la Toscana, il Veneto e l’Abruzzo. Le complicanze riguardano oltre un caso su tre e vanno dalla diarrea alla polmonite a casi (due nel 2017) di encefalite. Nel 2018 la maggiore incidenza è stata registrata in Sicilia e in Calabria e dei ben otto morti di morbillo, 7 erano adulti.
Nel nuovo contratto scuola, firmato lo scorso 18 gennaio, al comma 10 dell'articolo 59 c'è…
Come abbiamo scritto si è svolto il 23 ottobre, presso il ministero dell’Istruzione, l’incontro sul concorso ordinario…
L’uscita a gamba tesa del generale Roberto Vannacci sull’opportunità di creare classi separate con alunni…
Da pedagogista, saluto con grande favore la recente approvazione da parte del Senato della Repubblica…
Hanno fatto rumore e scalpore le parole del generale Roberto Vannacci sulla necessità di creare…
Fanno rumore le parole del generale Vannacci, candidato della Lega alle prossime elezioni europee: “Credo…