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Si ricomincia il primo non il 14 settembre

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La vice presidente nazionale dell’ANP, l’associazione che raccoglie i presidi italiani, ha tenuto a precisare alle agenzie: «C’è un equivoco di fondo: tutti parlano del rientro a scuola il 14 settembre ma in realtà l’inizio avverrà il 1° settembre, quindi due settimane prima e non mi sembra un particolare trascurabile. Nella mia scuola, per esempio, per fare i corsi di recupero rientreranno circa 700 studenti, quasi la metà: voglio dire che per quella data, non per il 14, tutte le misure dovranno essere funzionanti. E questo vale per tutte le scuole superiori che dovranno garantire il recupero anche a studenti con forti carenze in varie discipline. Le misure igienico sanitarie dovranno essere già garantite subito, il personale dovrà essere già formato e via di questo passo per tutto il piano di sicurezza».

Quando arriveranno i rinforzi?

« I dati inseriti per ogni scuola sono globali, tot alunni totali in tot metri quadri totali, oppure tengono conto delle singole aule dove sono ospitate le classi il cui numero di alunni è già variato rispetto all’anno scorso per effetto per esempio delle bocciature? Come sarà dunque utilizzato questo cruscotto? Prendo atto che per gli spazi, e presumo anche per gli arredi, dovranno partite le conferenze di servizio con gli enti locali. Altro problema sul tavolo è quello degli organici: La divisione delle classi in gruppi e l’ausilio della didattica a distanza prevede inevitabilmente l’aumento dell’organico dei docenti; così come per le stringenti norme igieniche da attuare, si parla di pulizia giornaliera di banchi, porte, finestre, maniglie, gli attuali collaboratori scolastici sono del tutto insufficienti e ne servono molti di più. Domanda: quando e come arrivano»?

«Un aspetto che non trovo nelle linee guida è quello della gestione merende quindi dei bar interni che non sono nemmeno nominati. Le scuole superiori li hanno tutte: che valgano le stesse norme delle mense»?

Le linee guida

«Servono assolutamente linee guida sulla didattica digitale integrata, il come e quanta può cambiare molte cose così come la divisione in gruppi. Qui si entra nel campo della riorganizzazione che porterà nuove esigenze: una diversa gestione delle entrate, per esempio, va coordinata con i servizi di trasporto e qui apro uno scenario che deve passare necessariamente dalla massima collaborazione con le istituzioni. Faremo in tempo a fare tutto ciò evitando che la scuola si avvii in mezzo al caos? Me lo auguro anche se di tempo da qui, ripeto al 1° non al 14 settembre, ne resta davvero poco».