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Sicurezza istituti, per Cittadinanzattiva è un problema di mancata manutenzione

Continuano ad arrivare conferme sulla scarsa sicurezza di una parte tutt’altro che trascurabile degli edifici scolasti. L’ultima è giunta da Cittadinanzattiva, che il 16 settembre ha presentato a Roma l’VIII rapporto ‘Sicurezza, qualità e comfort a scuola’: la ricerca, svolta su un campione di 82 edifici scolastici di ogni ordine e grado (dall’infanzia alla secondaria di II grado) appartenenti ad 11 Province di 8 Regioni (Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia) ha messo in evidenza gravi carenze: degli 82 analizzati “c’è un 16% – fa rilevare Cittadinanzattiva – che è messo davvero male e la sensazione prevalente è che, nonostante i tanti annunci e le risorse messe a disposizione negli anni, la sicurezza scolastica resti ancora fanalino di coda nell’attenzione degli amministratori a livello centrale e locale”.
Sono diversi i campanelli d’allarme rimasti inascoltati: “numerosi distacchi di intonaco, la presenza di altri segni di fatiscenza, la presenza di barriere architettoniche, le cattive condizioni degli arredi ci restituiscono un quadro di aule invivibili”.
Il quadro numerico è desolante: il 15% delle scuole esaminate ha fatto rilevare crepe sulla facciata esterna e all’interno dell’edificio; i distacchi di intonaco interessano gran parte dei locali della scuola: sono stati rinvenuti nel 29% dei corridoi, nel 23% dei laboratori, nel 21% dei bagni e nel 20% delle aule. Il dato peggiore ha riguardato le porte antipanico: nel 93% dei casi esaminati non sono state riscontrate. Secondo Cittadinanzattiva “il motivo di tanta fatiscenza non è solo nel fatto che si tratta di edifici vecchi (il 67% del nostro campione è stato costruito prima del 1974, il dato nazionale è del 55%), ma innanzitutto nella mancanza di manutenzione: il 28% delle scuole denota deficit manutentivi e la necessità di interventi ordinari (88% dei casi) e  straordinari (46%)”.
L’incuranza inizierebbe dagli enti proprietari, che spesso non riescono ad intervenire in tempi accettabili. “I responsabili del servizio di prevenzione e protezione intervistati hanno risposto che, in caso di richiesta di interventi urgenti, due volte su tre l’Ente proprietario non è mai intervenuto”. Inoltre, solo poco più di una scuola su tre (il 37%) tra quelle monitorate possiede la certificazione di agibilità statica e ad aggravare la situazione si aggiunge il dato che più della metà delle scuole del campione si trova in zona a rischio sismico (55%). La percentuale si abbassa vistosamente nel caso della presenza della certificazione igienico- sanitaria, presente solo nel 25% dei casi (1 scuola su 4). Dato non meno grave quello della certificazione di prevenzione incendi: poco meno di una scuola su tre ne è provvista (31%).
Ma non solo: anche chi ‘strappa’ la sufficienza, ossia una scuola su cinque, lo farebbe a fatica, spesso salvandosi grazie all’impegno per migliorare aspetti legati alla qualità e al comfort. “In sicurezza – ha detto Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva – riteniamo che non sia tollerabile strappare la sufficienza. Nessuno, infatti, salirebbe su un aereo ipertecnologico ma rattoppato. Eppure per le scuole accade“.
Una curiosità. Lo studio ha analizzato le parti delle scuole più sporche: la sporcizia risiederebbe di più nei corridoi, ma anche bagni e aule non splendono per igiene. Il luogo più pulito? La segreteria.
Alessandro Giuliani

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