A Chieti protestano gli studenti teatini contro le condizioni fatiscenti della maggior parte dei plessi scolastici e chiedono più sicurezza e impegni da parte delle istituzioni. Questa mattina erano più di mille i ragazzi delle scuole superiori della città a sfilare lungo corso cittadino.
Tra gli altri erano presenti gli studenti del “Di Savoia”, partiti dalla loro sede in via d’Aragona con uno striscione emblematico: “istituzioni assenti, scuole decadenti”. E ancora: gli allievi del liceo artistico, il cui edificio è chiuso dallo scorso anno scolastico in seguito al crollo di un solaio con gli iscritti trasferiti, da settembre in altra sede. A tal riguardo su tutto il territorio nazionale si stima che in 24.000 istituti su 41 mila gli impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma. Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi.
In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle strutture portanti (tra queste mura 580.000 ragazzi trascorrono ogni giorno parecchie ore) e 2.000 le scuole che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto. Il 30% delle scuole è ospitato in edifici vecchi e storici, costruiti prima del 1960. E nella maggioranza dei casi quello che manca è la manutenzione ordinaria.
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