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Sisa, sciopero scuola del 6 ottobre: tra le richieste c’è lo stop ai 60 Cfu per l’abilitazione. Il sostegno ai giovani del Friday for future

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Lo sciopero indetto dal Sisa (Sindacato indipendente scuola e ambiente) per l’intera giornata di venerdì 6 ottobre è rivolto ai docenti, ai dirigenti e al personale Ata.

Tra le varie motivazioni legate all’agitazione sindacale c’è la richiesta di “assunzione di nuovo personale per tutti i posti al momento vacanti e disponibili (sia per gli insegnanti che per il personale Ata), “il recupero dell’inflazione manifestatasi in questi mesi”, congrui aumenti degli stipendi.

A fronte del peggioramento della condizione di vita degli italiani e della situazione della scuola pubblica”, nel comunicato del Sisa (nel quale si esprime “la necessità di politiche sociali a favore di casa, scuola, cultura, salute, lavoro” e “al contempo solidarietà con i popoli di Africa, Asia e America Latina, nella convinzione che le multinazionali speculative e finanziarie che impoveriscono gli italiani e gli europei allo stesso modo pratichino il furto delle materie energetiche e alimentari di quei continenti”) vengono elencate la ragioni dello sciopero scolastico, tra le quali anche le richieste di elezione diretta dei dirigenti scolastici da parte del collegio dei docenti (sul modello dell’elezione dei rettori universitari), di un “concorso riservato Dsga facenti funzione con almeno tre anni di servizio nel medesimo ruolo anche se privi di laurea magistrale”, della “revisione del sistema di reclutamento dei docenti”, con “l’abolizione dei 60 Cfu” richiesti nel Dpcm pubblicato nella G.U. del 25 settembre scorso, il “ritorno alla contrattazione per i percorsi di valorizzazione professionale”.

Il Sindacato indipendente scuola e ambiente, che dichiara anche di essere contro il blocco della mobilità del personale, esprime la sua vicinanza ai manifestanti del Friday for future che si svolge nella stessa giornata del 6 ottobre, ricordando il proprio “impegno per l’ambiente e per il clima”.