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Speranza sui vaccini: siamo a 51 mln di dosi effettuate, no polemiche, serve unità

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Al question time alla Camera dei Deputati, ha riferito oggi 30 giugno il ministro della salute Roberto Speranza, per rispondere su vaccini, mascherine e altre questioni relative ai processi decisionali in tempo di emergenza sanitaria.

Questioni di trasparenza

L’accusa che proviene dalle fila di Fratelli d’Italia nei confronti del Ministero della Salute, riguarda la gestione della emergenza. Il Ministro avrebbe connotato la propria azione, ad avviso degli interroganti, all’assenza di trasparenza e condivisione delle informazioni, come dimostrerebbe la mancata ostensione di documenti rilevanti.

“Sin dall’inizio della pandemia le istituzioni del nostro Paese hanno garantito massima trasparenza sulle informazioni, punto di forza nel rapporto tra istituzioni e cittadini”. Così ha precisato il ministro contro chi mette in discussione la serietà del proprio operato.

“Abbiamo pubblicato tutti i verbali delle decisioni del Comitato Tecnico scientifico – ha aggiunto il ministro -. A me non risulta che in altri Paesi del mondo avvenga un processo di tale trasparenza. Un valore, quello della trasparenza, che rivendico”.

“Quanto all’ultima procedura in Consiglio di Stato – riferisce il Ministro – si tratta di resoconti interni non soggetti a obbligo di pubblicazione e tuttavia abbiamo pubblicato sul sito del Governo tutti i dati della campagna di vaccinazione. Oggi siamo a 51 mln di dosi già somministrate”.

E conclude: “Davanti alla pandemia serve un Paese unito, non continue polemiche”.

Le accuse al Ministro

Gli interroganti: “Al di là delle dichiarazioni che il Ministro interrogato ha speso, è un fatto incontrovertibile che sia sulla richiesta di esibire i verbali della task force, sia sulla richiesta di produrre il piano di cui parlò a Il Corriere della Sera Andrea Urbani, direttore della programmazione del Ministero, sia sul tema del mancato aggiornamento del piano, sia sui verbali del Comitato tecnico-scientifico che ancor oggi non sono integralmente pubblici, solo per citare alcuni casi, il Ministro interrogato, ad avviso degli interroganti, abbia mancato di uniformarsi a quei principi di trasparenza che devono connotare l’azione del decisore politico in materia di sanità pubblica, ai sensi della decisione 10827/2013/UE e del Regolamento sanitario internazionale”.

Povertà e fragilità sociali

Secondo tema affrontato al question time, quello della povertà, specie nelle Regioni del Sud Italia. Su questo tema risponde il ministro del Lavoro Orlando: “Il Governo sta investendo risorse senza precedenti al fine di una politica che coniughi il sostegno alle famiglie con le politiche attive del lavoro”.

Il deputato Maurizio Lupi replica che i dati dell’Istat fotografano una situazione che conosciamo, ovvero il rischio di povertà assoluta per molte famiglie e il rischio della perdita del lavoro per molti soggetti. “Ma il reddito di emergenza è una misura straordinaria – fa notare Lupi – e il compito di una classe politica è quella di capire se una misura che è stata fatta risponde alle esigenze del Paese”. Una critica che colpisce il reddito di cittadinanza: non avrebbe permesso di trovare lavoro attraverso i famosi navigator, sostiene Maurizio Lupi. Solo 1 su 10, secondo Il Sole 24 Ore, avrebbe trovato lavoro.