Home Attualità Stipendi fermi ma i ricchi sempre più ricchi: l’Italia di Oxfam

Stipendi fermi ma i ricchi sempre più ricchi: l’Italia di Oxfam

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Sarà forse il destino, rio e crudele, che perseguita l’Italia, ma a Davos, facendo i conti in tasca alle nazioni, Oxfam certifica che le diseguaglianze nel nostro Paese aumentano, cavalcando a spron battuto. 

A metà del 2024, il 10% più ricco delle famiglie italiane, titolare di quasi tre quinti della ricchezza netta complessiva del Paese, possedeva oltre otto volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie italiane.

In altre parole al World economic forum di Davos, il rapporto sulle disuguaglianze certificato da Oxfam, recita in modo preciso: “Si allontana l’obiettivo della Nazioni Unite di abolire la povertà nel 2030”.  E se non ci fossero i poveri, i ricchi dove sarebbero? 

E infatti tra dicembre 2010 e giugno 2024, la quota di ricchezza detenuta dal top 10% delle famiglie è aumentata di oltre sette punti percentuali, passando dal 52,5% al 59,7%. 

Ma il rapporto Oxfam aggiunge ancora: il 5% più ricco delle famiglie italiane, che detiene oggi il 47,7% della ricchezza nazionale, possiede quasi il 20% in più della ricchezza complessivamente detenuta dal restante 90% delle famiglie. 

In pratica lo 0,1% più ricco degli italiani ha registrato un aumento della propria quota di oltre il 70% tra il 1995 e il 2016, mentre nel 2024 la ricchezza complessiva detenuta dai miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro, con un ritmo di crescita pari a 166 milioni di euro al giorno, raggiungendo un totale di 272,5 miliardi di euro.

E questo patrimonio, concentrato nelle mani di 71 individui, è per il 63% frutto di passaggio ereditario che, se si volesse visualizzarlo, potrebbe coprire l’intera superficie della città di Milano con banconote da 10 euro.

Dunque, spiega Oxfam, l’Italia si colloca ancora al 20° posto tra i 27 Paesi dell’Unione Europea per la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, tanto che  circa 2,2 milioni di famiglie italiane, per un totale di 5,7 milioni di individui, vive in condizioni di povertà assoluta, e se il tasso di occupazione è lievemente aumentato, di contro l’inflazione elevata ha impedito una riduzione dell’incidenza della povertà assoluta.

E allora, secondo Oxfam, l’Italia ha urgente bisogno di politiche strutturali che garantiscano maggiore equità, contrastino la povertà e promuovano condizioni di lavoro dignitose.

E infine aggiunge: “Bisogna rendere più equo il sistema impositivo. Serve un’imposta progressiva sui grandi patrimoni e prelievi sulle grandi successioni”, considerati strumenti efficaci per redistribuire la ricchezza. L’organizzazione raccomanda inoltre di rivedere il sistema di tassazione immobiliare, eliminare i condoni fiscali e rafforzare la lotta all’evasione, obiettivo cruciale per recuperare risorse da destinare a politiche sociali e infrastrutture pubbliche.

E in ultimo Oxfam esprime preoccupazione per il disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata, ritenendo che questa riforma possa ampliare le disuguaglianze territoriali e compromettere l’accesso equo ai servizi essenziali come sanità e istruzione.