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Stipendi, il Pd vuole dare ai docenti una mensilità in più l’anno. Malpezzi: con la flat tax della destra invece meno soldi alla scuola

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“Noi vogliamo restituire una mensilità ai lavoratori italiani, quella che gli è stata tolta dal caro vita. E mettiamo al centro del nostro programma la scuola”. A dirlo è stata Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd: durante una intervista al Tg2, la dem ha detto che “certo quanto può essere il costo delle nostre proposte ma anche quanto potrà ottenere il nostro Paese dalle scelte che vogliamo fare. Quella dell’investimento sul ruolo degli insegnanti, a partire dall’aumento del loro stipendio è una di queste”.

Arriva la 14esima mensilità?

In generale, ha concluso la senatrice dem, “la destra vuole la flat tax che aiuta chi ha di più e toglie a chi ha di meno e taglia risorse alla scuola pubblica e alla sanità“.

n pratica, il Pd pensa ad un aumento generalizzato degli stipendi che a fine anno potrebbe consistere in una sorta di 14esima mensilità.

L’investimento che il Pd vuole attuare nell’Istruzione è capiente, con tanto di ammissione di errori commessi in passato.

“Per noi davanti a tutto, trasversalmente, ci sarà la scuola, con il piano “Conoscere è potere“, con cui vogliamo investire 10 miliardi di euro in 5 anni”, ha confermato il segretario Enrico Letta. Di fatto, il corpo insegnante (e gli Ata?) dovrebbe arrivare a percepire circa 300 euro lordi in più al mese.

Il piano del Pd

Il piano del Partito democratico per l’istruzione, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre, è stato contenuto in otto punti, introdotti da un breve preambolo con le parole del linguista da poco scomparso, Luca Serianni, rivolte ai suoi studenti nella sua lezione di congedo: “Voi per me siete lo Stato”, e quelle di Antonio Gramsci: “Conoscere è vivere”.

Di seguito gli otto punti del programma Pd per il rilancio della scuola:

1. AUMENTARE GLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI: garantiremo la formazione continua e riporteremo, in cinque anni, gli stipendi in linea con la media europea. Costerà tra i 6 e gli 8 miliardi, da finanziare a partire dai 75 miliardi della programmazione europea 2021-2027, da considerare al netto dei fondi già previsti nel Pnrr.

2. SCUOLA DELL’INFANZIA OBBLIGATORIA E GRATUITA: oggi in Italia 1 bambino su 10 non frequenta la scuola dell’infanzia, iniziamo a lasciarli indietro prima ancora di insegnargli a leggere e scrivere.

3. SCUOLE SOSTENIBILI E SICURE: a partire dai fondi PNRR già previsti serve un piano per l’edilizia scolastica che tenga insieme sostenibilità e sicurezza – anche sotto il profilo sanitario, con l’installazione di nuovi sistemi di aerazione – e innovazione tecnologica.

4. TRASPORTO E LIBRI DI TESTO GRATUITI: vogliamo garantire la piena gratuità del trasporto pubblico locale e dei libri scolastici per le famiglie a reddito medio e basso (in base all’Isee).

5. VIVERE LA SCUOLA, TUTTI: ragazze e ragazzi devono vivere la scuola, non limitarsi a lezioni e compiti a casa, indipendentemente dalla famiglia in cui nascono. Per questo abbiamo pensato a un Fondo nazionale per integrare il finanziamento regionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero e l’acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali.

6. INVESTIAMO NEL DOMANI: Investiamo nelle donne: oggi gli studi in Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica sono appannaggio quasi esclusivamente maschile. Vogliamo modificare il processo di orientamento nelle materie STEM così da incoraggiare anche le ragazze a scegliere questi indirizzi che sono molto richiesti sul mercato del lavoro.

7. MENSE GRATUITE: garantiremo l’accesso universale e gratuito di bambine e bambini alle mense scolastiche.

8. PUNTIAMO SUL SOSTEGNO: Garantiremo l’aumento dei docenti di ruolo di sostegno per affiancare nel percorso scolastico tutte le persone con disabilità”.

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