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Strumenti digitali per la didattica, ecco la situazione dopo il Covid 19

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Sono passati quasi 4 anni dal primo lungo lockdown dovuto al covid 19 che ha congelato per mesi il mondo intero, ci ha costretto a stare nelle proprie abitazioni e a vederci solo tramite video.

Un lungo periodo che inevitabilmente ha cambiato per certi versi il nostro modo di vivere, ha cambiato alcune delle nostre abitudini ed accelerato l’utilizzo degli strumenti digitali.

La scuola è stata tra gli aspetti più toccati dal covid, durante l’emergenza sanitaria l’apprendimento in modalità e-Learning (Electronic Learning), ha permesso di garantire continuità alla didattica.

Edtech per una didattica innovativa

Con il termine Edtech (education Technology) si intende l’insieme degli strumenti digitali al servizio dell’apprendimento, per la scuola, università e per la formazione aziendale. Si tratta dell’insieme delle soluzioni tecnologiche a supporto della didattica con l’obiettivo di ottimizzare la qualità dell’apprendimento.

Dopo l’emergenza covid che ha “costretto” all’uso dei dispositivi digitali perché unica via per dare continuità alle lezioni, adesso il contesto Edtech ha perso di risonanza?

Come procede la trasformazione digitale delle scuole 

Dal punto di vista degli investimenti possiamo confermare che l’evoluzione digitale delle scuole continua considerando che il Piano Scuola 4.0, previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha stanziato 2,1 miliardi di euro per adattare 100.000 aule a una didattica immersiva e per la realizzazione di laboratori didattici dedicati alla formazione di nuove professioni digitali (fonte agenda digitale).

Questa nuova spinta sta accelerando, o ancora meglio dovrebbe far continuare l’accelerazione sull’adozione di tecnologie innovative partita involontariamente durante il lockdown che consentono se utilizzati correttamente e in maniera complementare alla didattica tradizionale di diversificare e migliorare i processi di apprendimento. 

Ad mero esempio una delle innovazioni tecnologiche come la realtà virtuale/aumentata potrebbe essere utilizzata per simulare situazioni in cui poter sviluppare attività manuali specifiche, oppure ancora l’intelligenza artificiale può essere impiegata per sviluppare algoritmi a supporto della personalizzazione del percorso formativo. Questi casi specifici non rappresentano, dunque, un’alternativa alla formazione in presenza (come era stato ma perché forzata durante l’emergenza sanitaria), ma piuttosto un’integrazione alla didattica tradizionale.

Secondo i dati dell’ Osservatorio Edtech del Politecnico di Milano, la quasi totalità degli istituti (97% del campione) dichiara infatti di aver presentato una o più progettualità per l’ottenimento di fondi negli ultimi 3 anni. Ma di contro, in diversi casi, hanno riscontrato difficoltà nell’ottenimento di questi fondi, specialmente per motivi legati alla complessità burocratica dei bandi, le loro tempistiche ristrette e la scarsità di personale per seguire il progetto. 

Gli ingenti finanziamenti destinati alla scuola, infatti, non bastano: è necessario che vengano accompagnati anche da un cambiamento culturale da parte di tutti gli attori del sistema scolastico e una maggiore fluidità dei processi burocratici.

La formazione de docenti, tassello fondamentale

Altro aspetto da non sottovalutare, infatti, sono le competenze digitali dei docenti.

La formazione sul digitale ai docenti viene fatta ormai da diversi anni, ma non sempre è efficace. E’ importante l’opportunità offerta dalla linea di investimento “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” (Pnnr Investimenti).

Questa linea di investimento ha l’obiettivo di promuovere un sistema di sviluppo della didattica digitale e di formazione del personale scolastico sulla transizione digitale, indispensabili per migliorare gli apprendimenti e accelerare l’innovazione del sistema scolastico. In dettaglio, come si legge dal sito del PNRR si prevedono lo “sviluppo di un polo nazionale italiano sull’educazione digitale per la formazione di docenti e personale scolastico; la creazione di una rete integrata di poli formativi territoriali; l’attivazione di un catalogo di circa 20.000 corsi di formazione in tutte le discipline del curricolo scolastico; la realizzazione di una piattaforma sui contenuti dell’educazione digitale e di metodologie didattiche innovative ad uso di docenti, studenti e famiglie”. Il tassello fondamentale è quello di formare i docenti perché diventino guide di questo cambiamento e quindi in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dai nuovi strumenti digitali.

Cambiamento culturale, meno burocrazia per sfruttare al meglio i fondi a disposizione, formazione dei docenti, queste sono le sfide da affrontare per abilitare i benefici della tecnologia in ambito formativo. L’utilizzo corretto degli strumenti digitali consente un maggior coinvolgimento degli studenti perché si sentono di “lavorare” in un contesto a loro noto”, maggior inclusività dei ragazzi e quindi di conseguenza aumento dell’efficacia dell’insegnamento.

È importante proseguire per la strada percorsa durante il covid 19 per non perdere l’ennesima occasione di vedere completata la trasformazione digitale delle scuole.