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Studente 15enne accoltellato a scuola, dice di essere caduto ma un compagno confessa poco dopo. La preside: “Sconfitta omertà”

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Un ragazzo di 15 anni oggi, 20 settembre, è stato accoltellato a scuola mentre era in palestra. L’aggressione, da parte di un coetaneo, è avvenuta nell’istituto intorno alle 11.25. La polizia avrebbe già individuato l’adolescente autore dell’accoltellamento alla gamba che agli agenti ha confessato l’aggressione, avvenuta durante una lite. Lo riporta Il Corriere della Sera.

Tutto sarebbe avvenuto al culmine di una lite

Lo studente, sanguinante, inizialmente aveva riferito ai docenti di essere caduto. La dirigente scolastica si è però insospettita e ha chiesto l’immediato intervento del 118 dopo aver notato che il 15enne perdeva molto sangue e aveva riportato una ferita difficilmente compatibile con una caduta.

Il ragazzo è stato soccorso dai sanitari, poi trasportato all’ospedale del Mare dove è stato curato, con due punti di sutura, e dimesso. Come riporta Fanpage.it l’aggressore è stato denunciato per lesioni alla competente Autorità Giudiziaria.

Il racconto della dirigente scolastica

La dirigente scolastica dell’istituto, a Lapresse, ha detto: “Sono profondamente dispiaciuta per quello che è successo, ma devo registrare una piccola nota positiva che ci spingerà sempre di più ad agire in questa direzione: una verità è venuta fuori. Quando il ragazzo ha denunciato il dolore ci ha detto che era caduto. Abbiamo chiamato il 118 e la famiglia e, mentre aspettavamo l’arrivo dei sanitari, mi sono accorta che la ferita non era compatibile con una caduta. Alla presenza dei genitori ci ha detto che c’era stata una lite con un compagno di classe, di cui però non ha voluto dire il nome”.

A scuola la dirigente ha deciso di organizzare un incontro tra docenti e studenti all’interno della classe: “L’incontro è durato un’ora durante la quale abbiamo cercato di far capire ai ragazzi che tra loro c’era un responsabile e che quest’ultimo doveva farsi avanti. Sono uscita dalla classe dicendo che mi aspettavo che qualcuno mi raggiungesse dopo poco in ufficio, cosa che è avvenuta. Di questo episodio increscioso salvo se non altro questo: il muro di omertà è stato sfondato, c’è stata una confessione. Dovremo ovviamente mettere in campo una serie di azioni educative rispetto a quanto è successo, ma non possiamo non registrare che l’episodio odierno non si può accostare alla parola omertà. È un piccolo importante passo, ora dobbiamo lavorare su questo. Sappiamo di lavorare in un territorio complicato, dobbiamo partire da questo dato ed essere pronti anche ad episodi terribili come quello avvenuto oggi, ma il risultato che abbiamo ottenuto accende una speranza, una luce in fondo al tunnel”, ha concluso.