“Politrauma da schiacciamento, con accertata lesività di tipo distruttivo, il cosiddetto sfacelo cranico”: è questa la causa, uno schiacciamento devastante, che venerdì scorso durante uno stage in un’azienda meccanica ha portato alla morte Giuliano De Seta, lo studente di 18 anni, di Ceggia vicino Venezia. Lo ha travolto una lastra di metallo del peso di circa una tonnellata e mezzo, improvvisamente venuta via dal “cavelletto”.
A confermare i motivi del decesso, intervenuto all’istante, è stato il medico legale Silvano Zancaner, nominato dalla Procura di Venezia, che ha effettuato l’autopsia.
I medici che ha partecipato all’autopsia, scrive oggi l’Ansa, si ritroveranno sabato 24 settembre nella sede dell’azienda dove si è consumata la tragedia: saranno svolti dei rilievi sul macchinario che ha colpito lo studente, per capire l’esatta dinamica dell’incidente e la posizione rispetto alle varie fasi della lavorazione.
Nel frattempo, il legale della famiglia, Luca Sprezzola, ha chiesto il dissequestro della salma e il nullaosta per poter procedere con il funerale e la cremazione.
La prossima settimana si attendono infine ulteriori sviluppi sul fronte delle indagini. Sono al momento quattro gli indagati per omicidio colposo: l’amministratore unico della Bc-Service, un dipendente addetto alla sicurezza della Bc-Service, la ditta in cui il giovane stava effettuando lo stage, la dirigente scolastica dell’istituto di Portogruaro dove era iscritta dalla vittima, il docente responsabile Pcto. All’elenco potrebbe aggiungersi il tutor aziendale che avrebbe dovuto seguire il ragazzo durante il percorso formativo.
Intanto, si allarga il clima di proteste contro il Pcto. Gli studenti hanno espresso il loro disappunto contro le esperienze di lavoro obbligatorie degli iscritti al terzo, quarto e quinto anno delle superiori, in tutte le manifestazioni svolte venerdì 23 settembre in occasione dello sciopero globale per il clima denominato ‘Fridays for future’.
Una delegazione dei manifestanti del corteo dei Fridays For Future a Torino ha esposto all’ingresso della Mole Antonelliana, assieme a cartelloni con illustrazioni relative alla crisi climatica e una bandiera No Tav, anche immagini di Giuliano De Seta, accendendo dei fumogeni e lanciando lo slogan “Giuliano è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai“.
Proteste forti contro quella che fino a un paio d’anni fa si chiamava alternanza scuola-lavoro, si sono consumate anche a Milano, dove è stato osservato anche un minuto di silenzio: seduti a terra, alcuni manifestanti, nei pressi della sede di Assolombarda. Sui cartelli rossi, le scritte bianche: “Giuliano, Lorenzo, Giuseppe. Per ogni vittima. Contro il sistema colpevole”.
Anche a Pescara si è parlato dei tre ragazzi. A Torino il corteo studentesco si è aperto con lo striscione “Difendiamo il nostro futuro, basta stragi”.
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