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Tennis e padel a scuola, Valditara ci crede: lo sport è recupero sociale. E al Senato si discute sulla modifica dell’articolo 33 della Costituzione

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Quello di introdurre il tennis e il padel a scuola è un “progetto che intendo sponsorizzare con convinzione, abbiamo bisogno della cultura dello sport a scuola”: ad annunciarlo è stato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante il convegno ‘Vita da campioni’ svolto al Foro Italico a Roma.

Il ministro: lo sport è simbolo di pace

“L’Europa – ha dichiarato il ministro – è insanguinata dalla guerra, lo sport è simbolo di pace e dà dei segnali importantissimi, saper lavorare in gruppo crea spirito di squadra, lealtà, sacrificio, senza non si arriva a determinati risultati, insegna anche la cultura della regola. Lo sport è un momento di maturazione e crescita, è un momento importante”,

Valditara ha quindi ricordato che “mancano palestre e campi sportivi nelle scuole italiane: abbiamo investito per questo 255 milioni con il Pnrr e altri 85 milioni soprattutto per il Mezzogiorno e i piccoli comuni; mancano le infrastrutture e servono convenzioni per poter usare piscine, campi da tennis e altro. Questa è la nuova cultura che dobbiamo portare nella scuola italiana, un momento di grande maturazione, siamo disponibili a lavorare con tutte le federazioni per far crescere la cultura dello sport”.

Il titolare del Mim ha quindi detto che “con il ministro Abodi vogliamo rilanciare i Giochi della Gioventù: anche il sacro confronto, la competizione positiva e leale è bella. Serve una politica nuova e creativa per diffondere la cultura dello sport”.

Durante l’evento è stato ricordato che il progetto “Racchette in classe” in tutta Italia ha coinvolto più di 316mila bambini in tutte le scuole dell’obbligo.

“In alcune periferie dove i giovani sono a rischio – ha aggiunto Valditara – lo sport è una risposta straordinaria: pensiamo a cosa ha rappresentato la boxe o il calcio o l’atletica per alcuni ragazzi. La cultura sportiva è anche recupero sociale, lotta all’abbandono scolastico”.

Il numero uno del dicastero bianco ha quindi annunciato, rivolgendosi ai rappresentanti della Fitp tennis, la stipula di “un accordo all’interno del Piano per il Sud per realizzare tutto questo, soprattutto nelle aree in cui ci sono problemi di dispersione tutto questo è importante, vediamoci al ministero e uniamo le forze. Vediamoci attorno ad un tavolo e facciamo un progetto concreto per i nostri ragazzi”.

Il mondo dello sport è d’accordo

“Vogliamo l’inserimento del tennis e del padel a scuola. Quest’anno lo abbiamo insegnato a 316 mila bambini. Vogliamo avviare tanti ragazzi a queste due meravigliose discipline”, ha anche detto il presidente della Federazione tennis e padel, Angelo Binaghi.

“Approcceremo alla scuola in modo molto più professionale rispetto al passato”, ha sottolineato Binaghi.

“Oggi sono 2 milioni i bambini che fanno sport a scuola, mentre quando siamo arrivati erano solo 300 mila. Vorremmo che crescesse il rapporto con il ministero dell’Istruzione”, ha tenuto a dire con un certo orgoglio Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute.

Sbrollini: sì alla modifica all’articolo 33 della Costituzione

Nella stessa giornata, al Senato la senatrice del Gruppo Azione-Italia Viva Daniela Sbrollini ha annunciato il voto favorevole del Gruppo al disegno di legge, in seconda deliberazione, di modifica all’articolo 33 della Costituzione in materia di Sport.

“Questa riforma – ha detto Sbrollini parlando ai senatori dell’Aula – non ha soltanto un valore simbolico, ha un valore profondamento etico. Ha un valore di riconoscimento di un diritto universale, di inclusione sociale, di integrazione, fondamentale nella scuola”.

“Dobbiamo spiegare – ha continuato l’esponente di Azione-Italia Viva – perché quel comma è stato aggiunto all’articolo 33, quello che riconosce il diritto all’istruzione, accanto all’articolo 32, sul diritto alla salute. Perché le due cose stanno insieme”.

Secondo la senatrice Sbrollini “sport e salute è il binomio perfetto, fondamentale. È il pilastro stesso su cui costruire una riforma del welfare, per arrivare a riconoscere pienamente che l’attività sportiva è un diritto universale. Nei territori dove ci sono luoghi di aggregazione e palestre si vive meglio, lo sport aiuta i bambini a vivere la socialità e a tenerli fuori dal degrado, ha un ruolo di prevenzione verso l’obesità e le dipendenze”.

Sbrollini ha aggiunto che “tanto c’è ancora da fare: pensiamo ad altri disegni di legge, come quello di Italia Viva e Azione, ora in Commissione Sanità, che prevede il riconoscimento dello sport come farmaco da prescrivere in ricetta medica, anche con detrazioni fiscali, per aiutare le famiglie più deboli, che non possono permettersi un abbonamento in palestra o in piscina. Noi ovviamente ci siamo e ci saremo, e voteremo a favore di questa importante modifica costituzionale”, ha assicurato la senatrice di Azione-Italia Viva.