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Tetto stranieri 30% sforato da 3.000 classi

Sono quasi 3.000 le classi in Italia, tra scuola primaria e media inferiore, dove oltre il 30% di alunni è costituito da stranieri non nati in Italia: la regione che fa la parte del “leone” è la Lombardia, altre invece, come la Basilicata, presentano solo qualche sporadico caso. Il dato, fornito il 19 marzo dal servizio statistico del Miur attraverso il Focus La presenza degli alunni stranieri nelle scuole statali” risulta particolarmente importante perché rende l’idea di quante saranno le classi che il prossimo anno scolastico (sulla base della circolare n. 2 dell’8 gennaio 2010) a rischiare di non essere costituite o, nella migliore delle ipotesi, ad essere smembrate con il “dirottamento” forzato di alcuni stranieri in altre sezioni della stessa scuola o istituti limitrofi (quando esistono).
Per esattezza, le classi con più di 3 stranieri ogni 10 italiani sarebbero molte di più, oltre 10mila: circa 7.300 nella scuola primaria (circa il 5% del totale) e 3.100 (circa il 4% del totale) nella secondaria di primo grado. Ed in entrambi i casi oltre il 70% delle classi sono concentrate nelle regioni del Nord. Ma, come più volte detto dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, lo stop dei dirigenti scolastici alle famiglie non verrà applicato a tutti gli alunni stranieri in eccesso: nel conteggio verranno infatti considerati soli quelli nati oltre confine. Così se si valutano solo le classi con bambini e ragazzi stranieri nati in Italia – ha scritto il Miur – il fenomeno si attenua. In questo caso le classi con una presenza di alunni stranieri non nati in Italia che supera la quota del 30% risultano circa 1.300 (1% del totale) nella primaria e poco più di 1.550 (2% del totale) nella secondaria di primo grado.
Analizzando l’anagrafe degli studenti, il ministero ha scoperto che delle 2.893 classe ad alta densità di iscritti non nati in Italia, ben 641 fanno parte della Lombardia (218 alle elementari e ben 423 alle medie). A livello di scuola primaria, il Miur ha comunicato che le altre classi con un’alta concentrazione di iscritti non nati in Italia sono il Piemonte (175), il Lazio (130), l’Emilia Romagna (128) ed il Veneto (117). Quelle con meno classi elementari affollate di alunni stranieri provenienti dall’estero sono la Basilicata (solo 2 classi), la Sardegna (6) e la Puglia (7).
Per quanto riguarda la secondaria di primo grado, sempre dopo la Lombardia, i casi più a rischio riguardano il Piemonte (215), il Veneto (189), l’Emilia Romagna (173), il Lazio (139) e la Toscana (115). Sempre riguardo alle medie inferiori, le regioni con meno studenti stranieri “reali” risultano la Basilicata (solo un caso), la Sardegna e la Puglia (3), il Molise (4) e la Campania (7).
La presenza tutt’altro che massiccia di stranieri a rischio iscrizione era stata annunciata, un paio di giorni fa, da un’altra pubblicazione del Ministero: quella su “Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano a.s. 2008/09”, dalla quale risulta che solo il 2,8% delle scuole presenta un numero di studenti non italiani superiore al tetto massimo del 30% di iscritti imposto dal ministro Gelmini. Si tratta di dati che ridimensionano molto i numeri che lo stesso Miur ha reso noti sulla presenza in assoluto di alunni di origine straniera, quindi comprendendo anche quelli nati nel nostro Paese che devono essere considerati alla stregue degli italiani: in assoluto le iscrizioni di stranieri “nelle scuole statali – scrive viale Trastevere – è una realtà che interessa oltre l’87% dei plessi della scuola primaria e circa il 90% delle sedi della scuola secondaria di primo grado. In entrambi i tipi di istruzione circa il 70% delle scuole rileva una presenza di stranieri che non supera il 15% del totale degli alunni”.
Alessandro Giuliani

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