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Tips utili per insegnare inglese alla scuola dell’infanzia e primaria

Insegnare una lingua straniera non è sempre facile, soprattutto quando ci si relaziona con bambini molto piccoli. Trasmettere l’insegnamento dell’inglese è come mettere il primo mattoncino di una solida costruzione che renderà migliore il futuro di un bambino o di una bambina. Ma, a volte, le idee possono scarseggiare e i risultati stentano ad arrivare.

Color Spots, uno speciale programma di edutainment per insegnare l’inglese, ha ideato una serie di consigli utili per le docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

Idee creative per insegnare l’inglese

I bambini sono una vera e propria forza della natura, un vulcano di emozioni. Sono sempre in movimento e ognuno di essi ha una buona dose di curiosità che li spinge sempre a esplorare. Per questo è fondamentale coinvolgerli in un’attività che sia anche motoria, come:

  • Cantare canzoni e filastrocche per aiutarli ad assimilare nuovi suoni e accento inglese;
  • Partecipare a una caccia al tesoro con l’uso delle flashcards. L’insegnante può preparare a casa tutto il materiale per poi organizzare una piccola caccia al tesoro in classe, chiedendo ai bambini di trovare per esempio la flash card del colore “white”;
  • Organizzare un piccolo laboratorio di cucina per insegnare il nome di alcuni ingredienti in inglese;
  • Raccontare o leggere avventurose storie in inglese.

Perché è così importante leggere le storie

Solitamente i libri di testo per insegnare l’inglese ai bambini contengono molte figure da colorare. Ma siamo sicuri siano realmente efficaci?
Quando ci si approccia con bambini molto piccoli, il modo migliore per trasmettere una lingua è quello di riprodurre parole e quindi suoni. Gli studi scientifici della prof.ssa Patricia Kuhl hanno dimostrato che, nell’età da 1 a 7 anni, i bambini sono capaci di distinguere e assimilare i suoni di tutte le lingue.

I libri Color Spots offrono un importante supporto alle insegnanti, perché propongono le dolci e avventurose storie del delfino Deborah, della coniglietta Raakel e del pappagallo Parkin.

È chiaro: nessun bambino inizierà a parlare da subito in inglese, anzi ci sarà un periodo di silenzio. Ma il silenzio non è sinonimo di mancato apprendimento: i bambini hanno bisogno di tempo per rielaborare una lingua, l’importante è aiutarli ad ascoltare e poi verificare la ricettività, la comprensione, per esempio con l’aiuto dei giochi.

Coinvolgere i genitori

I genitori hanno un ruolo cruciale nell’apprendimento dei bambini, ecco perché è importante coinvolgerli quando si insegna l’inglese. Infatti, è proprio il legame affettivo che stimola il bambino ad apprendere una nuova lingua.
L’inglese non deve essere percepito come un elemento estraneo, con il quale si entra a contatto solo quando si è in classe. Rendendolo parte della quotidianità, si permette ai bambini di familiarizzare con la lingua. In che modo?

  • L’insegnante prepara e fa cantare la “Canzone della Buonanotte” in classe;
  • Si può inviare il testo o il file audio ai genitori;
  • I genitori la cantano insieme al bambino prima di andare a letto.

E così, nel corso dei mesi, le canzoni in inglese possono diventare la colonna sonora dei momenti che i genitori condividono con i bambini.

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Redazione

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