Troppi laureati in discipline sovraffollate. Talents Venture, start up milanese, che si occupa di orientamento e sostegno all’istruzione universitaria, punta l’obiettivo sulla formazione dei ragazzi italiani: troppi laureati dove non serve, pochi nelle materie richieste dalle aziende dei territori circostanti.
Così come segnala La Repubblica, lo skills gap – la distanza, appunto, tra domanda lavorativa e offerta universitaria – arriva a sfiorare il 60 per cento per alcune lauree.
Le lauree ad indirizzo economico sono prime sia per diplomati finali (48.953) che per assunzioni (136.580), dunque la domanda è quasi il triplo dell’offerta.
I diplomi di laurea a indirizzo statistico registrano il miglior punteggio, un rapporto di quasi sei assunzioni per ogni laureato: l’indirizzo universitario.
Al secondo posto si trovano le lauree Ingegneria elettronica e dell’informazione: sempre nel 2017 le imprese hanno cercato sul mercato oltre 45.000 professionisti con questa specializzazione, nonostante i nuovi laureati fossero meno di 10.000.
Il “disallineamento” di competenze maggiore si trova nel Trentino Alto Adige. La Lombardia, invece, è la regione che riesce a trovare un lavoro al maggior numero di laureati: per ogni studente uscito dalle università locali sono previste tre posizioni lavorative.
All’estremo opposto si trova il Molise dove, in media, le aziende di casa prevedono di assumere un professionista ogni due laureati residenti in regione.
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