Didattica

Unesco: bandire gli smartphone a scuola. Sono una distrazione

Ora a parlare è l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura volta a promuovere la pace e la sicurezza nel mondo attraverso la cooperazione internazionale nei settori dell’istruzione, delle arti, delle scienze e della cultura, che è più che chiara: bandire gli smartphone dagli istituti scolastici in quanto possono avere “un impatto negativo” sull’apprendimento degli studenti.  

Lo ha specificato nel rapporto, Global Education Monitor 2023, dedicato all’Istruzione, sottolineando che la semplice vicinanza di un dispositivo mobile può essere una distrazione, con il risultato che gli studenti perdono la loro attenzione dal compito da svolgere. 

E cita pure uno studio, secondo il quale gli studenti possono impiegare fino a 20 minuti per concentrarsi nuovamente su ciò che stavano imparando. Effetti negativi sono riportati anche negli studenti dall’uso di personal computer per attività non accademiche durante la lezione, come la navigazione in Internet. 

Ora, l’UNESCO esorta i governi di tutto il mondo a vigilare attentamente su questa nuova tendenza, allo scopo di garantire che il ruolo centrale dell’insegnante nella trasmissione del sapere non venga minato.

“La rivoluzione digitale ha un potenziale incommensurabile, ma proprio come sono state lanciate chiamate alla cautela su come dovrebbe essere regolamentata nella società, un’attenzione simile deve essere prestata al suo impiego nel campo dell’istruzione, migliorare le esperienze di apprendimento e il benessere di studenti e insegnanti”.

Altro fattore di preoccupazione è l’accentuazione delle disuguaglianze causate dall’avvento delle nuove tecnologie. 

Un recente studio ha rivelato che il 90% dei materiali di e-learning proviene dall’Europa o dal Nord America, e il 92% di essi è redatto in lingua inglese. A questo si aggiunge la questione della disparità di accesso alle attrezzature digitali: non tutte le famiglie possono permettersi tali strumenti, e se le scuole non sono in grado di fornirli, i bambini rischiano di rimanere indietro. 

L’UNESCO auspica quindi un’azione decisiva per garantire che l’istruzione non diventi un ulteriore campo di battaglia tra chi ha e chi non ha accesso alla tecnologia.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Indicazioni nazionali: Valditara vuole cambiarle, forse in nome della identità italiana. Ne parliamo con Italo Fiorin [INTERVISTA]

Le Indicazioni Nazionali rappresentano un aspetto cruciale del sistema educativo italiano, fungendo da guida per…

15/05/2024

Graduatorie 24 mesi personale ATA: procedura per trasferirsi da una provincia ad un’altra

Con la nota n° 55934 del 19 aprile 2024 il Ministro dell’istruzione e del merito…

15/05/2024

Ordinanza Gps 2024, incontro al Ministero: probabile data domande 20 maggio

Gps 2024/2026, verso l'ordinanza ministeriale: tutto pronto per partire con la procedura di presentazione delle…

15/05/2024

Sconforto e frustrazione per un brutto voto? Bisogna riscoprire i benefici dell’insuccesso e del fallimento

Intervistato da Repubblica qualche tempo fa, il noto produttore discografico statunitense Rick Rubin – parlando…

15/05/2024

Erasmus+, un incontro per la gestione digitale della mobilità universitaria: l’ESCI Day Italy Perugia

Le università europee stanno vivendo una profonda trasformazione digitale che va oltre l'ambito accademico, influenzando…

15/05/2024

La scuola nel programma europeo del M5S: tra intelligenza artificiale e daspo virtuale, ecco tutti i punti

È stata sottoposta ieri, 14 maggio 2024, al voto degli iscritti dai quali ha ottenuto…

15/05/2024