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Unicobas: le regole attuali vanno cambiate

Concludiamo le nostre interviste ai sindacati di base con le risposte di Stefano d’Errico (Unicobas) alle stesse domande che abbiamo già sottoposto ai Cobas e all’Anife.

Domanda
Mancano pochi giorni alle elezioni per il rinnovo delle RSU.
Siete in grado di dire in quante scuole il vostro sindacato ha presentato liste ?

d’Errico
Siamo più presenti che in passato. Però la nostra crescita è frenata dalle regole antidemocratiche imposte in Italia alla “rappresentanza sindacale”.

Domanda
Per chi non è già “rappresentativo” la campagna elettorale è stata particolarmente difficoltosa. Come si potranno superare le regole in vigore che non consentono ai sindacati di base neppure di convocare assemblee per presentare liste e programmi ?

d’Errico
Le regole di queste elezioni sono appositamente costruite in modo di cercare di impedire con tutti i mezzi l’affermazione delle organizzazioni nuove e di base. Invece di due tipi di consultazioni elettorali, una di singola scuola ed un’altra su lista nazionale, il calcolo della ‘maggiore’ rappresentatività nazionale si fa contando i voti che i sindacati raccolgono presentando le liste locali. Raggiungere tutte le scuole diventa proibitivo per chi come noi non ha neanche un’ora di permesso sindacale a fronte dei 2.000 distaccati di CGIL, CILS, UIL, SNALS e Gilda pagati dallo Stato, che godono di quel fondamentale diritto di tenere ovunque assemblee in orario di servizio che invece a noi viene negato. Quindi, dove nonostante tutto riusciamo a trovare candidati al ruolo di “sindacalista di scuola” (e moltissimi non si sentono in grado di svolgerlo), non possiamo neppure presentare pubblicamente il nostro programma elettorale. Ma che campagna elettorale è?
Come ovviare ad una vergogna del genere? Con una campagna per una nuova legge sulla rappresentanza sindacale e per l’abrogazione di quella vigente, una proposta di lavoro comune che lanciamo alle organizzazioni di base. Una legge che preveda elezioni nazionali ed ai vari livelli della contrattazione, di modo che si possa votare qualsiasi lista in ogni scuola. Intanto invitiamo i colleghi a contestare l’antidemocraticità della casta dei padroni delle deleghe in ogni loro assemblea sindacale, imponendo che si confrontino apertamente con le OOSS di base ed astenendosi dal voto dove non ci sono liste alternative. Al tempo stesso revocando l’iscrizione a tutti i sindacati monopolisti, togliendo loro il vantaggio accumulato nei decenni di monopolio.

Domanda
Risultato elettorale a parte, siete soddisfatti di come le scuole hanno risposto  alle vostre proposte in questa fase ?

d’Errico
Una parte della categoria, ridotta da 30 anni sotto il livello retributivo imposto oggi agli insegnanti greci (si vedano le tabelle rese note in questi giorni), ha perso voglia, impegno e dignità. Ma se hanno imposto ed ottenuto da governi compiacenti l’attuale legge sulla “rappresentanza sindacale”, è perché CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda ci temono e temono il sindacalismo alternativo. Ecco il motivo della nostra soddisfazione: non sono mai riusciti a cancellarci e ricordano bene che abbiamo fatto cose esemplari, come le varie affermazioni al tempo delle elezioni dei Consigli scolastici provinciali (cancellate per questo dopo la batosta sul “concorsone”), o come batterli tutti alle elezioni ENAM di Roma, perché la lista provinciale la si poteva votare in ogni scuola. Hanno una grande paura dei tanti, docenti ed ATA, che nelle scuole apprezzano il nostro programma facendo crescere costantemente la presenza dell’Unicobas, ed è a costoro che va tutta la nostra riconoscenza.

Reginaldo Palermo

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