“Mi piacerebbe che ogni docente avesse un suo studiolo arredato a scuola, una postazione con un pc, una libreria, dove poter preparare le lezioni, ricevere i genitori, fare ricerca. La scuola deve avere serenità nello studio e nel lavoro e deve essere accogliente”: a dirlo è stato il 21 febbraio il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante la presentazione di Didacta Italia 2023, in programma dall’8 al 10 marzo a Firenze, svolta nell’aula ‘Aldo Moro’ del dicastero bianco di Viale Trastevere a Roma.
Il numero uno del Ministero ha annunciato che “stiamo preparano una indicazione agli enti locali per dare attenzione alle luci, ai colori, alla qualità del suono e della didattica negli istituti”, aggiungendo che l’obiettivo è quello di arrivare ad “una scuola intelligente, stimolante, dove si studia con passione e serenità”.
Valditara ha detto di tenere molto alla formazione continua dei docenti e all’utilizzo delle tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, tutti temi di punta che verranno affrontati durante la tre giorni di Didacta 2023, in programma alla Fortezza da Basso di Firenze, attraverso oltre 800 eventi formativi, tra workshop, seminari e convegni, rivolti a docenti, dirigenti scolastici e personale del mondo della scuola.
Secondo il ministro “è importante che gli insegnanti possano usufruire di una formazione continua durante tutta la loro carriera. La Scuola 4.0, come è anche indicato dal PNRR, deve essere un modello nell’utilizzo delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, temi che sono sempre più all’ordine del giorno. Immagino le opportunità offerte agli studenti”, come “seguire con traduzione simultanea una lezione di un luminare oltreoceano, accedere all’istante alle biblioteche più avanzate al mondo”.
“La missione della scuola intelligente – ha sottolineato il Ministro – non è solo la didattica ma anche la ricerca e molti istituti hanno già preso questa direzione, alcuni producendo addirittura dei brevetti”.
Secondo Valditara questo nuovo modo di fare formazione dovrebbe riguardare anche le materie Stem, così da tirarvi dentro “anche chi non ha il ‘bernoccolo’ della matematica: l’insegnamento della matematica che parte dalla realtà e arriva all’astrazione, e in questo modo punta a coinvolgere tutti gli studenti e non solo quelli già portati per la materia. Questa è la nostra sfida, modernità e innovazione, una scuola in cui si entra con passione”, ha concluso il Ministro.
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