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Valditara: grazie a noi aumenti significativi dello stipendio, organici e personale aggiuntivo Ata confermati pure con 115mila alunni in meno

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Questo Governo ha dato già molti soldi in più al personale docente e Ata rispetto a quanto fatto dai governi passati. A rimarcarlo, alla vigilia del rinnovo contrattuale definitivo 2019/21, è stato il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara: intervenuto a Teramo, il responsabile del Mim ha detto che “per quanto riguarda il contratto, noi nel novembre 2022 abbiamo riconosciuto aumenti che per il personale docente sono stati di 124 euro al mese in più (anche se si trattativa di finanziamenti dei governi precedenti ndr). Inoltre – ha continuato Valditara – nella finanziaria di quest’anno abbiamo stanziato risorse davvero importanti per il rinnovo dei contratti di un milione e 200mila lavoratori della scuola. Ci saranno aumenti ancora più significativi rispetto allo scorso anno”.

E ancora: “Dal punto di vista del rinnovo contrattuale e dei soldi che abbiamo messo, compatibilmente con la situazione non semplice dal punto di vista generale, abbiamo fatto uno sforzo sicuramente importante”.

Meno 115mila iscritti, sempre gli stessi docenti e Ata

Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere – che a Teramo ha fatto visita al Convitto Nazionale ‘Delfico’, dove ha incontrato i dirigenti provinciali e i rappresentati dell’Usr – ha anche parlato di organico aggiuntivo, che rimarrà invariato malgrado gli effetti importanti della denatalità sulle iscrizioni anche in vista del prossimo anno scolastico.

“Nonostante una diminuzione, quest’anno, di 115mila studenti, ho deciso che ci sarà una invarianza di organico. Questo vuol dire salvaguardare 8.300 classi, dato particolarmente importante e significativo”, ha sottolineato il Ministro.

Organico aggiuntivo Ata, le risorse ci sono

Infine, Valditara ha annunciato che sono state “trovate le risorse per far sì che il personale Ata” aggiuntivo con i contratti scaduti lo scorso 1° gennaio, “nell’autonomia delle scuole e coerentemente con l’esistenza di progetti Pnrr, possa essere rinnovato”.

“E inoltre devo anche aggiungere un dato che tocca in particolare le scuole del Mezzogiorno”, ha concluso il ministro dell’Istruzione e del Merito.