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Valditara promette a docenti a Ata aumenti “interessanti” da gennaio: poi nel 2024 firmeremo un contratto che porterà più soldi dell’ultimo

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Tanti docenti e Ata non sembrano contenti degli aumenti in arrivo per loro tra dicembre e gennaio, ma il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non la pensa così. Parlando a Rai News 24, il responsabile del dicastero bianco tiene a ricordare che la Legge di Bilancio in approvazione “stanzia 5 miliardi per i contratti del personale dello Stato e una parte rilevante andrà proprio al contratto di 1,2 milioni di lavoratori della scuola”.

Poi ricorda che “già a dicembre i lavoratori avranno alcuni anticipi. Alla fine gli aumenti in busta paga saranno interessanti, aggiungendo l’abbattimento del cuneo fiscale”.

Il riferimento del ministro è quindi ai 200 euro medi complessivi che dovrebbero arrivare grazie alla “coda” contrattuale del Ccnl 2019/21 (il cui accordo tra Aran e la maggioranza dei sindacati è stato sottoscritto a metà luglio), l’anticipo del contratto collettivo nazionale 2022/24 (la cosiddetta indennità di vacanza contrattuale prevista dal decreto Fiscale) e l’ampliamento del cuneo fiscale che porterà più soldi netti in busta paga.

Quindi, Valditara guarda al futuro: “nel 2024 contiamo di chiudere il nuovo contratto con condizioni ancora migliori rispetto all’ultimo siglato”.

Le intenzioni del ministro dell’Istruzione e del Merito sono quelle, già esposte nei giorni passati, di superare i 124 euro medi di incremento ottenuti con l’accordo di metà estate 2022, frutto di più leggi di bilancio.

Il ministro ha anche parlato delle risorse stanziate per il diritto allo studio – 78 milioni nel complesso – di cui beneficeranno circa 200 mila ragazzi.

Di merito scolastico Giuseppe Valditara ha anche parlato con un intervento sulla Stampa: ha ribadito che “non si tratta di fissare obiettivi astratti di eccellenza, ma di consentire a chiunque di dare il meglio che con il dovuto impegno può esprimere” e dunque “l’introduzione del docente tutor e del docente orientatore sono certamente una svolta”.

“Il vero problema della scuola italiana – ha aggiunto – è portare al successo formativo quei tanti giovani che oggi sono condannati alla dispersione. Ecco perché è importante la personalizzazione della didattica. Ma ecco anche il significato di Agenda Sud che per la prima volta realizza un piano di interventi strategico su ben 2000 scuole elementari del Mezzogiorno”.

“A questa misura – ha ancora scritto Valditara – si legano gli investimenti in mense e palestre, specialmente nel Mezzogiorno, così come nell’edilizia scolastica non solo grazie ai fondi Pnrr ma anche a risorse ministeriali (1,2 miliardi aggiuntivi). Abbiamo già aumentato gli stanziamenti per gli scambi Erasmus e per le gite scolastiche degli studenti disagiati”.

E ancora: “Per valorizzare i talenti di ognuno, offrendo concrete prospettive lavorative coerenti con i diversi talenti e le crescenti necessità del mondo dell’impresa, abbiamo inoltre avviato una importante riforma della istruzione tecnica e professionale. Per il reclutamento dei docenti si è aggiunta ai criteri Pnrr la valutazione delle capacità didattiche. La scuola del merito si è dunque avviata, siamo fermamente intenzionati a realizzarla”, ha concluso il titolare del Mim.