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Valutazione dei dirigenti scolastici: si parte a settembre

Ormai è quasi certo: a partire dal 2009/2010 la valutazione dei dirigenti scolastici dovrebbe finalmente prendere avvio.
Se ne è parlato anche di recente in un incontro fra le diverse parti coinvolte (Ministero, Invalsi e sindacati rappresentativi dell’area V): dopo anni di sperimentazione (il progetto Sivadis) tutto sembra ormai pronto per dare avvio a quanto previsto dall’articolo 20 del Contratto nazionale dei dirigenti scolastici.
L’avvio dell’operazione risulta peraltro necessario anche alla luce del fatto che da  diverso tempo la Corte dei Conti ha fatto rilievi sulla necessità di erogare la retribuzione di risultato solo a seguito di valutazione.
Il sistema di valutazione dei dirigenti è stato messo a punto dall’Invalsi e  si articola in quattro fasi: una prima fase negoziale, una fase dedicata al lavoro del dirigente per  il perseguimento degli obiettivi definiti in precedenza, il momento dedicato alla valutazione da parte del team dei valutatori e la fase finale di definizione del giudizio.
Il prossimo anno scolastico sarà dedicato ad una fase preliminare di simulazione mentre l’avvio a regime è previsto per il 2010-2011.
I problemi ancora da superare sono ancora diversi.
Per esempio è necessario definire adeguatamente le modalità di formazione dei valutatori (il team previsto dall’articolo 20 del Contratto dovrà essere formato un dirigente tecnico, un dirigente amministrativo e un dirigente scolastico).
Nel corso dell’incontro svoltosi il 18 febbraio la delegazione dell’Anp ha sollevato anche un paio di questione strettamente contrattuali.
Intanto c’è il fatto che la legge in vigore prevede che la valutazione dei dirigenti avvenga con cadenza annuale in sincronia con la cadenza prevista per la retribuzione di risultato, mentre il sistema di valutazione progettato dall’Invalsi prevede una cadenza triennale.
Ma, soprattutto, c’è il rischio che il numero complessivo dei team di valutatori risulti troppo elevato ed abbia in definitiva un costo eccessivo.
“I costi di attuazione del modello di valutazione – sottolinea l’Anp – potrebbero essere troppo alti a fronte dell’esigenza di perseguire gli obiettivi prefissati in termini di efficienza, efficacia ed economicità: non è possibile che il costo della valutazione dei dirigenti superi l’importo della retribuzione di risultato dagli stessi percepita”.
Ma di qui all’avvio dell’operazione c’è ancora tempo per affrontare le questioni ancora in sospeso.
Reginaldo Palermo

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