Attualità

Vigilanza uscita alunni, M5S presenta interrogazione parlamentare

ORDINANZA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

Dopo l’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, n. 21593/2017 della terza sezione civile, riguardante un incidente del 2002, a seguito del quale un alunno di età minore ai 14 anni aveva perso la vita venendo investito da un autobus di linea all’uscita dalla scuola, nelle scuole di tutta Italia si sono susseguite una serie di circolari dei Dirigenti Scolastici sulla questione della vigilanza all’uscita di scuola. Tali circolari hanno fatto aprire un dibattito sull’aspetto normativo che regola la responsabilità dei docenti nel vigilare gli alunni all’uscita da scuola fino all’arrivo dei genitori.

IL MOVIMENTO 5 STELLE PRESENTA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Chiediamo al ministro Fedeli, con un’interrogazione parlamentare a prima firma Vacca, di attivarsi quanto prima per trovare una soluzione alla confusione e allo stato d’incertezza dei genitori, dirigenti scolastici e docenti riguardo la custodia dei ragazzi minori di quattordici anni all’uscita da scuola. Tutto nasce da una recente sentenze della Cassazione in quanto stabilisce che il fatto, avvenuto fuori dall’istituto scolastico, a danno del minore non esclude le responsabilità dell’istituzione scolastica e del docente dell’ultima ora. In pratica anche qualsiasi liberatoria scritta da parte del genitore che solleva la scuola da ogni responsabilità non è considerata sufficiente; ciò significa che un minore di 14 anni non può essere in alcun modo fatto uscire da scuola se non è consegnato al genitore o ad un maggiorenne delegato dallo stesso. Una situazione che ha urgente bisogno di essere chiarita sia attraverso indicazioni operative o regolamentari precise indirizzate a tutte le istituzioni scolastiche, ma che, probabilmente necessita di nuove norme con l’obiettivo di tutelare contemporaneamente i minori, le istituzioni scolastiche, i genitori e i docenti stessi.

CONFRONTO CON L’EUROPA

La Cassazione svolge giustamente il proprio ruolo ma è necessario ascoltare le esigenze reali anche dei genitori e delle istituzioni vicine alle famiglie, cioè le stesse scuole. Non è solo una questione di dinamiche familiari e lavorative che sarebbero fortemente messe in difficoltà, ma soprattutto la crescita personale di responsabilizzazione dei minori sarebbe non più un percorso pedagogico ma un percorso burocratico. Da tenere presente il dato che in Europa il 90% dei minori al di sotto dei 14 anni torna da solo a casa. In Italia solo il 30%. Se da una parte il Governo come sempre è assente, noi crediamo in un ascolto e un dialogo di crescita con i genitori e i docenti per il bene dei ragazzi.

Lucio Ficara

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