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Violenza scuola, due episodi in due giorni a Napoli: mamma e nonna aggrediscono preside, un papà delle maestre

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Ancora violenza a scuola, ancora aggressioni a membri del personale scolastico da parte di genitori. Sembra esserci una vera e propria emergenza, almeno a guardare la frequenza con cui avvengono questi episodi. In questi giorni, a distanza di un giorno, sono state aggredite da dei genitori, entrambe nello stesso istituto, nel napoletano, una preside e delle maestre, nel primo caso alla scuola dell’infanzia e nel secondo al nido.

Mamma e nonna contro una dirigente

Come riporta Fanpage.it, il primo episodio ha avuto luogo giovedì 25 gennaio, con una maestra aggredita dalla mamma 22enne di una bimba, accompagnata dalla nonna 40enne. Il secondo il giorno dopo, con un’altra insegnante assalita dal papà di un’altra bimba, fermato all’ingresso dai bidelli che gli avevano chiesto le credenziali, in quanto non lo conoscevano.

In entrambi i casi le vittime di aggressione hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del 118. A denunciare l’accaduto sono i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp del Comune di Napoli, che adesso chiedono di rafforzare la sicurezza nell’istituto. Nel primo caso, scrivono i sindacati nella nota, “una mamma ha aggredito verbalmente con parole offensive e di minaccia, urlando a squarciagola contro la responsabile della scuola, che è stata costretta a chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine e ricorrere alle cure mediche del 118”.

A scatenare la rabbia della mamma potrebbero essere state state divergenze sul metodo educativo e incomprensioni. La dirigente scolastica aveva rassicurato già in precedenza la genitrice che nella scuola tutto si è sempre svolto correttamente. La mamma, tuttavia, si sarebbe presentata, in compagnia della nonna, nella giornata di giovedì, tentando di aggredire la responsabile. Mentre la maestra tirata in causa avrebbe accusato un malore.

Cosa ha fatto scattare l’ira del papà

Il secondo episodio, scrivono i sindacati, si è verificato “all’uscita dei bambini, e poco prima dell’open day, che ha visto protagonista la responsabile del nido aggredita verbalmente e minacciata da un papà”. In questo caso sembra che il genitore si fosse recato a scuola per chiedere chiarimenti in merito ai metodi educativi, ma a scatenare la reazione del papà sarebbe stato il fatto che i bidelli lo abbiano fermato per chiedergli chi fosse, in quanto non lo conoscevano. Alcune maestre presenti si sarebbero avvicinate per provare a calmarlo, venendo però, invece, aggredite. Anche su questo episodio è intervenuta la Municipalità.

I sindacati “condannano fermamente l’accaduto ed esprimono totale solidarietà alle colleghe. Chiediamo all’Amministrazione un tavolo permanente, finalizzato a prevenire tali episodi”. Tra le richieste avanzate, quella di potenziare la sicurezza dell’istituto.I sindacati “denunciano la scarsa sicurezza dei luoghi di lavoro”. Tra le altre cose, ci sarebbero due cancelli all’ingresso rotti e citofoni non funzionanti: “Qui entra chiunque e non bastano i controlli”.

Cosa rischia il genitore violento

In base a quanto approvato con il cosiddetto Decreto Caivano approvato ad inizio settembre dal Consiglio dei Ministri, in linea teorica il genitore potrebbe davvero rischiare l’arresto immediato, poiché tale reato – violenze, minacce, resistenza a pubblico ufficiale – è stato inserito dal Dl nella lista di quelli per cui è possibile l’arresto facoltativo in flagranza.

Inoltre, il ministero dell’Istruzione e del Merito dovrebbe costituirsi parte civile per difendere in tribunale il docente colpito con violenza dal genitore.

A questo proposito, va ricordato che quanto approvato a pagina 186 della Gazzetta Ufficiale, serie Generale del 9 agosto, nel 2019: “Art. 341 -bis (Oltraggio a pubblico ufficiale) . – Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato”.eADV