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YouTubers da Mattarella, il prof Bombardelli: “I docenti possono assegnare video per casa per risparmiare tempo”

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Come riporta Il Corriere della Sera il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto al Quirinale, insieme al cantante Fabio Rovazzi, moderatore, una conversazione con un gruppo di 12 youtuber sulla “Costituzione in shorts”. Tra gli invitati il docente content creator Elia Bombardelli.

Mattarella: “Ecco cosa farei se fossi influencer”

Nel corso della discussione sulla Costituzione Mattarella l’ha definita come una “cassetta degli attrezzi per la democrazia, ma è anche qualcosa di più grande, uno scrigno che contiene e tutela i nostri diritti e le nostre libertà”. Bisogna svecchiarla? Ecco la sua risposta secca: “La Costituzione è in realtà estremamente giovane perché è stata fatta con tanta saggezza da avere norme che si adattano a condizioni anche imprevedibili. Ci sono condizioni create nel corso dei decenni, allora appunto non prevedibili, ma quelle norme hanno un’elasticità e una duttilità che si riferisce anche a fattispecie diverse… Quindi è materia per giovani più che per vecchi”.

Speriamo che leggerla e conoscerla “diventi un trend”, ha aggiunto Mattarella. Se avesse vent’anni di meno, di cosa si occuperebbe il presidente sui social? “Di un interrogativo che mi accompagna da quand’ero ragazzo: perché vi sono bimbi e ragazzi che vivono bene e hanno tante opportunità, e altri, in altre parti del mondo che faticano per sopravvivere?”, ha risposto.

Mattarella, come riporta TgCom4, ha parlato anche dei giovani. “I giovani hanno diritto ad avere fiducia, non sempre la ottengono ma la loro insistenza consente di andare avanti, devono seguire le proprie inclinazioni. Esorto le istituzioni a costruire un quadro in cui questo sia praticabile: cerchiamo di migliorare lo sviluppo e la realizzazione, questo riguarda non solo le istituzioni pubbliche ma anche le istituzioni economiche e culturali”. 

Bombardelli, YouTube aiuta a garantire il diritto all’istruzione?

Ecco le parole di Bombardelli: “Penso che piattaforme come YouTube possano garantire un’istruzione per tutti. Gli attori principali restano scuole e Università. Queste piattaforme possono aiutare, possono aiutare ad approfondire e ripassare. Un video può essere assegnato dal prof allo studente, che arriva in classe con un infarinatura e poi utilizzare il tempo risparmiato per fare attività in cui lo studente è più attivo. I video possono essere utili nei momenti in cui la scuola non c’è, come d’estate. I video possono essere utili anche per gli adulti che si trovano a rispolverare dei contenuti visti nel passato a scuola. Io continuo ad imparare cose nuove da altri creator, che magari non avrei altri modi di imparare. Queste piattaforme danno una mano senza ovviamente sostituire elementi più tradizionali”.

Docenti influencer, il pensiero di Daniele Manni

Il prof premiato Daniele Manni recentemente è stato critico nei confronti di alcuni docenti influencer: “Se attraverso i social media riescono ad attrarre i ragazzi, a sedurli agli studi e alla conoscenza, ben vengano. Magari ce ne fossero, gli vanno fatti i complimenti. Detto ciò, a me pare che tra loro si nascondano diversi bluff”.