Home I lettori ci scrivono Tfa sostegno, non sarebbe il caso di aggiornare il decreto?

Tfa sostegno, non sarebbe il caso di aggiornare il decreto?

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Siamo un gruppo di circa 200 docenti specializzandi di ogni ordine e grado, precari in attesa di giudizio come tanti altri colleghi, che proprio in questo momento di aumentata necessità di docenti di sostegno, ha voluto intraprendere, presso un’Università di Roma, l’avventura della specializzazione che il MIUR ha regolamentato con precisi decreti ministeriali. 

Il Corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, come è giusto che sia, è molto duro e selettivo, si fanno lezioni frontali, laboratori e poi anche un tirocinio, direttamente a scuola, con la supervisione di un docente con anni di esperienza alle spalle.

Il corso si svolge più o meno in modo sincrono presso molte delle Università sparse in tutta Italia, private e pubbliche, con gli stessi insegnamenti, all’ esosissimo costo di circa 3.000,00€, spiccioli più, spiccioli meno. 

Il decreto cui le Università fanno riferimento per erogare il corso in modo uniforme, è il DM 30 settembre 2011, Criteri e modalità per lo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, ai sensi degli articoli 5 e 13 del decreto 10 settembre 2010, n. 249. Questa normativa, ovviamente pre-Covid-19, non permette assenze durante la fase dei laboratori, e recita: “Per il tirocinio e i laboratori vige l’obbligo integrale di frequenza delle attività previste, senza riduzioni né recuperi.”. 

Con le nuove regole sanitarie che ogni Ateneo si è dato, sarà impossibile accedere alle aule in caso di temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, il che significherebbe essere rimandati a casa e fare così un’assenza. 

Significa che se uno di noi corsisti, durante il tirocinio presso la scuola dove è stato accettato, dovesse entrare in contatto con un positivo, farebbe meglio a tacerlo e a far finta di nulla, frequentando normalmente anche le lezioni laboratoriali presso l’Università, senza sottoporsi a tampone, mettendo a rischio lavoratori e studenti fragili, le neo mamme che sono presenti con i loro piccoli e le donne in gravidanza, (inoltre tutti a casa hanno bambini piccoli o genitori anziani) per non incorrere nell’estromissione dal Corso

Siamo sicuri che non si possa, nelle condizioni sanitarie straordinarie che stiamo vivendo, regolare un corso (cui si accede con concorso per titoli ed esami) con un decreto ministeriale vecchio di quasi 10 anni. É possibile, vista la situazione sanitaria odierna fare riferimento ad un decreto del 2011? Non sarebbe opportuno fare una modifica ed accettare giustifiche per assenze dovute a isolamenti fiduciari, quarantene di classe, tempi di attesa degli esiti dei tamponi? 

In totale quest’anno si dovranno formare, con il V ciclo, 19.585 docenti di sostegno, di tutti i gradi (per intenderci: dalla scuola dell’infanzia alle superiori). Mancano i docenti di sostegno, come tutti i quotidiani urlano sulle prime pagine, ma se il decreto non verrà aggiornato alle nuove regole sanitarie, i docenti di sostegno mancheranno anche per l’anno prossimo. 

Poi non dite che non vi avevamo avvisato.

Un nutrito gruppo di specializzandi Idonei Sostegno 2019-2020