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Come si calcolano gli organici: protesta dell’Anp

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Protesta dell’Anp sulle modalità con cui alle scuole secondarie di primo grado viene richiesto di definire le esigenze di organici per il prossimo anno scolastico.
Secondo il presidente Giorgio Rembado le istruzioni contenute nella rete Intranet del Miur sarebbero del tutto contrarie alla legge e ridurrebbero in modo decisivo i margini di autonomia delle scuole stesse.
Infatti, la schermata che appare nella rete intranet, tramite la quale le scuole devono inserire i propri dati, riporta esclusivamente le dizioni "classi a tempo normale" e "classi a tempo prolungato" "come se – ironizza l’Anp – la legge 53/2003 e il decreto 59/2004 non esistessero".

Il problema si pone soprattutto per le scuole che sono organizzate prevalentemente con classi a tempo normale e che quindi potrebbero non riuscire a soddisfare le richieste delle famiglie.
La stessa possibilità di articolazione delle discipline, nell’ambito della quota flessibilità del 15%, riconosciuta già dal regolamento dell’autonomia del 1999 continuerà a rimanere sulla carta per parecchio tempo se gli organici saranno determinano con i criteri attuali e cioè senza tenere davvero conto delle richieste delle famiglie e della progettualità delle scuole.

Duro il commento di Rembado: "E’ particolarmente grave che con note tecniche di servizio si incida in misura sostanziale sul dettato di legge e su quello del decreto attuativo e si operi, di fatto, una discriminazione nella misura dell’offerta formativa posta a disposizione dei cittadini, in dipendenza da fattori puramente casuali ed automatici".

"Tale previsione
– conclude il presidente dell’Anp – lede princìpi costituzionalmente garantiti circa l’uguaglianza di tutti i cittadini e l’obbligo della Repubblica di garantire a tutti il servizio di istruzione nei termini fissati dalle leggi (e non dalle circolari né, tantomeno, da note tecniche del sistema informativo)".
La modalità di raccolta delle richieste da parte delle scuole attualmente in uso nella rete Intranet sembra però non dispiacere ai sindacati confederali fautori da sempre della "riconferma del Pof" delle scuole. Che farà allora il Miur?
Accoglierà la richiesta dell’Anp con il rischio di scatenare la protesta dei confederali o lascerà le cose come stanno sperando che a Giorgio Rembado basti aver posto il problema?