Home Politica scolastica Rembado: “Troppi ricorsi, così la Buona Scuola penalizza le professionalità”

Rembado: “Troppi ricorsi, così la Buona Scuola penalizza le professionalità”

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Al Mattino c’è spazio per una lunga intervista al presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità, Giorgio Rembado. Il presidente dell’Anp denuncia da tempo i problemi scaturiti dall’attuazione della legge 107: “La Buona Scuola ha rappresentato il tentativo di smuovere qualcosa nel mondo della scuola in maniera incisiva. E’ stata, però, osteggiata dal mondo sindacale sin dalla prima approvazione. Ostilità continuata anche in fase di attuazione. L’eliminazione del precariato deve marciare con la qualificazione di elevate professionalità. Da noi non avviene quello che accade in altri paesi. La selezione del personale docente urta con mille ostacoli. Si finisce per governare la scuola dall’esterno con le sentenze dei giudici e con gli accordi sindacali. E questo, alla fine, penalizza le assunzioni dei più qualificati”.

COSA NON FA LA SCUOLA“La scuola non riesce a fare la razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro. Questo limite comporta una debolezza strutturale, su cui un intervento legislativo non è semplice”.

BONUS MERITO –  “La distribuzione a pioggia non ha favorito le scelte dei dirigenti scolastici. Invece di premiare i più meritevoli, i bonus sono stati distribuiti in maniera indifferenziata seguendo un appiattimento verso il basso. Spero il bonus non è stato caratterizzato dal riconoscimento delle migliori energie professionali. Però, aggiungo, che ogni riforma va sostenuta nel quotidiano, altrimenti il processo di rinnovamento è stata destinato a fallire. Non basta approvare le norme, bisogna renderle applicabili in concreto”.