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A scuola niente tecnologie e non si parla di sicurezza sul web

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I dati presentati inoltre hanno rilasciato lo spunto per innescare robuste discussione sul ritardo dell’implementazione dei sistemi digitali a scuola, visto che è stato evidenziata la riluttanza di studenti ed insegnanti ad utilizzare le nuove tecnologie con finalità didattiche. Solo il 10% dei ragazzi può affermare di usare Internet in classe giornalmente, tutto il resto lo usa con scarsa frequenza o, addirittura, per niente.
Ma non è solo l’utilizzo del web a non essere costante fra i nativi digitali. La scuola 2.0 tarda ad affacciarsi e la dimostrazione è che solo il 17% di studenti dichiara di fare lezione in classe con le Lim, le famose Lavagne Interattive Multimediali, ogni giorno. Al contrario, circa il 46% non le ha mai usate negli ultimi mesi. Insomma, da un lato i ragazzi, che non riescono a conciliare le nuove tecnologie e scuola, dall’altro lato molti prof, che non sono inclini a questo tipo di cambiamento, per cui, secondo quanto si legge nelle agenzie, si dovrebbe aspettare ancora un po’ per vedere il 2.0 andare a braccetto con la scuola.
Se però gli studenti dichiarano di essere riluttanti all’avvento della rivoluzione digitale nelle scuole, una volta a casa sono in grado di navigare sul web come se fossero esperti marinai. Ma questa loro attitudine, che spesso, come dimostrato in questi giorni, può provocare danni enormi se usata con superficialità, sembra essere ignorata dagli insegnanti.
Infatti, stando ai dati di Telefono Azzurro ed Eurispes, i prof parlano raramente della sicurezza in rete con i loro alunni. A riferirlo è ben il 72% di studenti che ha partecipato all’indagine. A quanto pare, solo 1 insegnante su 4 ha deciso di soffermarsi sulla questione del navigare in sicurezza dei ragazzi.
I dati in questo senso sono davvero poco incoraggianti. Non solo i docenti non parlano di sicurezza sul web con i loro studenti, ma non si organizzano nemmeno corsi al riguardo nelle scuole. Solamente il 30% dei ragazzi, meno di un terzo, conferma la presenza di questo tipo di corsi all’interno del suo istituto