Home Archivio storico 1998-2013 Generico Agenda di Lisbona: i risultati italiani

Agenda di Lisbona: i risultati italiani

CONDIVIDI

Intervenendo al convegno di Modena sul tema “Scuola, Università, lavoro dopo la riforma Biagi”, il ministro Moratti ha illustrato le iniziative del Miur “per formare e valorizzare il capitale umano e il capitale sociale in una sempre più stretta integrazione tra politiche del lavoro e politiche educative e formative”.
Dopo aver sottolineato alcune delle intuizioni del giuslavorista assassinato dalle Brigate Rosse, in particolare il principio che pone la persona al centro del sistema sociale, delle politiche per l’educazione e delle politiche del lavoro, “recepita con quella personalizzazione dei percorsi formativi, più rispondenti alle diverse esigenze degli studenti, che sta alla base della riforma del sistema dell’istruzione e della formazione”, Letizia Moratti si è soffermata sui risultati ottenuti in questo settore dall’Italia a seguito del processo avviato con il Consiglio europeo di Lisbona del 2000.
Tra gli interventi realizzati a partire dal 2001, rispetto alle cinque aree ritenute prioritarie dall’Agenda di Lisbona, il Ministro ha voluto sottolineare “la diminuzione degli abbandoni precoci; il completamento degli studi secondari o superiori con l’introduzione di un sistema unitario articolato in due percorsi di pari dignità, quello dei licei e quello dell’istruzione e formazione professionale; l’innalzamento dell’obbligo scolastico e l’opportunità di alternanza scuola-lavoro”.
Inoltre, la Moratti ha citato alcuni dati relativi alla diminuzione del numero dei quindicenni con scarsa capacità di lettura: “sono stati realizzati, nel triennio 2001-2004, tre progetti pilota di valutazione degli apprendimenti in italiano, matematica e scienze, cui hanno aderito circa 9mila scuole, ed è stato predisposto di recente un ampio programma nazionale per il rafforzamento degli apprendimenti di base”.
Secondo il Ministro si è registrato “un rilevante impegno strategico, finanziario, organizzativo e operativo” che “ha riguardato le politiche per la formazione continua e lo sviluppo complessivo delle competenze dei lavoratori occupati, in un’ottica di Lifelong learning”.
Letizia Moratti ha infine parlato del potenziamento del sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts): “dal 1999 ad oggi sono stati attivati sul territorio nazionale oltre 2200 corsi, con un trend di sviluppo annuale di circa il 27% e con il coinvolgimento di circa 40mila giovani. Gli indirizzi professionali maggiormente richiesti sono stati quelli dell’area Telematica, Informatica e Multimediale, del settore dell’Industria e dell’Agricoltura”.