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Alunni e docenti, ora hanno i computer ma a scuola li usano poco

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La tecnologia informatica e multimediale sono un patrimonio ormai acquisito dalla grande maggioranza degli studenti e docenti italiani: oltre il 90% possiede ormai un pc ed è in grado di utilizzarlo autonomamente, peccato che il suo utilizzo a scuola rimanga saltuario. A sostenerlo è l’Adiconsum, che il 16 settembre ha presentato a Roma l’indagine ‘Scuola e nuove tecnologie’ realizzata in collaborazione con G. D’Anna Casa editrice, Loescher editore e Anarpe.
I dati numerici non sembrano lasciare spazio a dubbi: a fronte di dati generali confortanti – il 97% dei ragazzi possiede un computer e molti anche un collegamento internet, il 78% delle scuole dispone di un’aula di informatica, il 33% dispone anche della LIM, il 6% degli e-book, il 94% degli insegnanti possiede un computer e di questi oltre il 76% si dichiara esperto nel suo uso – l’utilizzo a scuola delle nuove tecnologie risulta ancora “molto basso: si limita il più delle volte – sostiene Adiconsum – ad una volta al mese o una volta alla settimana e ciò rappresenta un dato particolarmente grave considerati gli investimenti fatti dal ministero per dotare le scuole di tali tecnologie”.
Lo studio Adiconsum ha rivelato che lo scarso uso di new media dentro gli istituti scolastici vale anche per i docenti: se “il 72% dichiara di utilizzare il computer nell’insegnamento” e “le aule informatiche e la connessione a internet sono presenti nella maggioranza delle scuole”, appare mortificante che “il 16% degli insegnanti ne fa un uso plurisettimanale: il 28% 1 volta la settimana, il 29% meno di una volta al mese e un 27% non vi mette mai piede”. Gli insegnanti intervistati hanno evidenziato diversi ostacoli: “gli scarsi investimenti effettuati dal Miur nelle scuole (50%), l’assenza di adeguati incentivi economici (38%), l’assenza di adeguate strumentazioni (31%)”. Dal canto loro gli studenti hanno anche evidenziato “l’assenza di ‘curricula’ adeguati e lo scarso aggiornamento e formazione dei docenti”.
Anche i genitori apprezzano i laboratori multimediali e l’uso dei pc da parte dei docenti e degli studenti, ma a loro volta devono fare i conti con il fatto che “libri misti con allegati i Cd o i Dvd ottengono un gradimento intermedio ed anch’essi sono scarsamente utilizzati: per il 60% dei genitori – continua l’organo di tutela dei cittadini – gli e-book possono comunque contribuire a contenere il caro-scuola, a fronte di un 40% che li ritiene di scarso o nullo contributo”. Secondo Adiconsum lo sforzo compiuto negli ultimi anni da viale Trastevere per informatizzare il comparto istruzione, dotando “le scuole di attrezzature informatiche”, devono ancora fare i conti con tecnologie “insufficienti, ma soprattutto si evidenzia un’esigenza di investire in informazione e aggiornamento sulle risorse umane”.
A tal proposito Marco Griffa, amministratore delegato di Loescher, ha detto che le case editrici sono ormai “consapevoli di essere una parte fondamentale della didattica scolastica, e di poter dimostrare, al di là dei luoghi comuni, che non esiste un presunto ostruzionismo da parte nostra. Proponiamo da anni testi con contenuti aggiuntivi multimediali: una volta erano audio e videocassette, ora sono Cd, Dvd, ed espansioni in internet, a riprova del fatto che siamo sempre stati attenti all’evoluzione della pedagogia e della tecnologia, che solo ora (con sensibile ritardo ndr) inizia a vedere la diffusione di strumenti adatti alle esigenze dell’insegnamento”.